Colantuono: «Atalanta danneggiata
Doni non doveva essere squalificato»

La vigilia dell'esordio della nuova stagione è anche il giorno dopo la sentenza d'appello del processo-calcioscommesse, che ha confermato la squalifica per Doni e il -6 per l'Atalanta, mitigati dall'assoluzione di Manfredini. 

La vigilia dell'esordio ufficiale della nuova stagione 2011/2012, ma anche il giorno dopo la sentenza d'appello del processo del calcioscommesse, che ha confermato la squalifica per Doni e i punti di penalizzazione all'Atalanta, mitigata dall'assoluzione di Manfredini.

A Zingonia non sembra proprio esserci una giornata di calma in questa lunga estate ad ostacoli della band di Colantuono. Proprio il mister nerazzurro ha esternato in conferenza stampa il proprio rammarico per la nuova sentenza, spiegando le proprie ragioni con calma olimpica.

“Abbiamo vissuto sulla falsariga delle altre settimane, sempre in attesa di qualcosa, in una situazione alla quale abbiamo ormai fatto il callo - ha affermato il mister atalantino - Siamo demoralizzati parzialmente per l'esito. Ci sono due stati d'animo: uno di contentezza per l'assoluzione di Manfredini, dovuta perché totalmente estraneo al fatto. Rimane ancora un sentimento di frustrazione nel vedere ancora coinvolto Cristiano e l'Atalanta: è molto penalizzante e demoralizzante. Pensavo che con l'assoluzione di Manfredini ci avrebbero tolto dei punti: aspettiamo le motivazioni per avere un quadro più chiaro”.

L'attenzione dell'allenatore romano si sposta poi sul capitano Cristiano Doni che, con la conferma di questa squalifica nel terzo grado d'appello, dovrà dire definitivamente addio alla sua carriera da calciatore.

“Cristiano non può essere squalificato solo e soltanto sul sentito dire, su chiacchiere telefoniche e su lettere addirittura anonime. Ha esultato per Manfredini e ci teneva in maniera particolare, ma vederlo ancora penalizzato da fastidio a me, figuriamoci a lui. L'Atalanta è fortemente danneggiata dalla cosa: oltre ad avere visto compromesso il mercato estivo, rischia di perdere un giocatore ancora fortemente utile alla causa, carismatico, che nello spogliatoio ha un peso davvero importante. La società non l'ha mai abbandonato. E' un punto di riferimento e continuerà ad esserlo. Il danno per noi è stato enorme”.

I dubbi di Colantuono sono quelli di tutta la tifoseria atalantina, che continua a credere al proprio capitano e dubita su quanto stabilito ai piani alti della giustizia sportiva romana. Il mister di Anzio ha affermato di aspettare con ansia l'ultimo grado di giudizio, mostrandosi fiducioso.

“Non bisogna essere estremisti da una parte e dall'altra. Non mi aspettavo che la giustizia sportiva fosse così diversa da quella ordinaria. Doni è sempre citato ed è nominato da una lettera anonima. Non sono un avvocato, ma non trovo un'equazione giusta il fatto che se una persona sia nominata spesso allora ci sia sicuramente un reato. Mi sembra un fatto attaccabile. Confidiamo ancora molto sull'ultimo grado di giudizio, rispettando le decisioni che altri vedono in maniera opposta alla nostra. Le rispettiamo, ma siamo liberi di non condividerle alla luce della documentazione presente. Speriamo che ci sia possibilità di dimostrare l'estraneità di Cristiano e dell'Atalanta”.

La classifica del prossima campionato di Serie A appare già impietosa nei confronti della squadra bergamasca: Atalanta -6. Da domenica 28 agosto partirà la rincorsa e il mister nerazzurro ha ben presente a cosa andranno incontro i suoi ragazzi.

“I punti sono penalizzanti, la cosa più toccante è la posizione di Doni. Sono convinto che avrebbe potuto fare un anno e forse anche due ancora alla grande. Avremo questo fardello, paragonabile ad una ciste, che ci farà compagnia fino a che non la elimineremo. Dovremo essere bravi a pensare solo a giocare. Non avremo margine di errore, dobbiamo cercare di partire bene e più avanti tireremo le somme. Non dobbiamo pensare che l'inizio sia facile: sarà difficile battere il Cesena, perché anche loro partono con il nostro obiettivo. Guai a pensare di avere già vinto ancor prima di giocarla: dobbiamo considerarla come una sfida contro il Milan”.

Una cosa appare al momento sicura. La famiglia Percassi dovrà cercare di presentare entro la fine di agosto una squadra più forte possibile, per evitare di che gli sforzi fatti per raggiungere la massima serie vengano compromessi dalla penalizzazione arrivata da Roma.

“Non ci siamo concentrati troppo sul mercato, visto che eravamo in attesa della sentenza - ha concluso Colantuono -. Questa situazione non ci ha agevolato, ma ringrazio la società, visto che abbiamo acquistato 4 giocatori prima della sentenza definitiva: non era facile fare arrivare giocatori in una situazione del genere. Dovremo dare un'occhiata a quelli che saranno i ritocchi. Ci riuniremo presto per fare un bilancio della situazione”.

Simone Masper

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