Manfredini: dedichiamo la vittoria
al nostro tifoso morto allo stadio

Il Manfredini che tutti i tifosi hanno ammirato nelle stagioni di Del Neri è tornato. «Scendere in campo è stata una liberazione – ha affermato-. Ho condiviso con i compagni una gioia immensa».

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Il Manfredini che tutti i tifosi atalantini hanno ammirato nelle stagioni di Del Neri è tornato. E il pensiero è andato subito a quella afosa serata d'agosto dell'esordio di Coppa Italia 2011/2012. Da poco libero dalla squalifica, in campo dal primo minuto un po' a sorpresa, con la fascia di capitano e l'incitamento dello stadio, mentre lui, il cherubino nerazzurro, tratteneva a stento le lacrime.

Dimenticata l'emozione e la parentesi di Coppa, Thomas Manfredini è tornato in campo contro il Palermo, risultando alla fine il migliore dei nerazzurri. “Scendere in campo è stata una liberazione – ha affermato-. Ho pensato di non poter vivere più certi momenti. Ho condiviso con i compagni una gioia immensa. Abbiamo sofferto, lottato, e la prestazione è stata buona. In fase difensiva abbiamo rischiato pochissimo. Ho vissuto questa brutta esperienza che mi ha fatto pensare e mi ha intristito: è normale avere più motivazioni, perché sai cosa puoi perdere. Potevo perdere tutto quello che mi sono creato in dieci anni di carriera: questa è la carica in più che ho rispetto ai miei compagni, ma con la penalizzazione la fame ce l'hanno tutti”.

Il successo e la prestazione contro il Palermo sono tutti per il tifoso atalantino Giuseppe Briccoli, colpito da infarto nel corso del match e deceduto poco dopo, e la sua famiglia. “Dedichiamo la nostra vittoria alla famiglia Briccoli. Sicuramente in questo momento difficile avrà altro a cui pensare, ma noi vogliamo dedicare la vittoria a una persona che ha voluto bene all'Atalanta. Andiamoci piano con i giudizi. Voglio solo fare un grande campionato per raggiungere la salvezza. Se la squadra gioca come ieri la prestazione dei singoli è una conseguenza. Questi due mesi sono stati un esame: solo nei primi 5' minuti di Genova siamo stati insicuri”.

Il turno infrasettimanale di mercoledì 21 settembre regala all'Atalanta in campo a Lecce la possibilità di azzerare dopo solo tre giornate la penalizzazione di 6 punti. “Andiamo a Lecce convinti di fare un'ottima prestazione e sperando di portare a casa un risultato, perché sarebbe importante giocare contro il Novara in casa con un punto in classifica. Il morale è alto e adesso sta a noi andare in campo convinti di quello che possiamo fare. Abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti. Siamo tutti più convinti anche se siamo ancora sotto. Abbiamo dei giocatori che si stanno inserendo bene, e il duo d'attacco si sta comportando benissimo. Bonaventura è maturato e adesso può dimostrare tutta la sua classe”.

Infine Manfredini ha parlato dell'amico e compagno Cristiano Doni. “Per chiudere il cerchio manca solo la questione del nostro capitano. C'è ancora la speranza per un altro ricorso. La giustizia sportiva non ti dà prove certe e vive su alcuni punti interrogativi che ti fanno star male. Spero che torni presto a giocare con noi per darci una carica in più. Voglio chiudere qualsiasi discorso su quanto successo e non ho nulla da dire a Micolucci: ho altro a cui pensare. Se dovessimo raggiungere l'obiettivo potrebbe essere una delle stagioni più importanti dell'Atalanta, e sarebbe ricordata a lungo”.

Simone Masper

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