Il Tnas respinge l'istanza di Doni
Si attende il giudizio di 3° grado

Dopo che sono state pubblicate le motivazioni della sentenza, il Tnas non ha accolto la richiesta di sospensione della pena avanzata da Doni proprio perché non si conoscevano le motivazioni. È stato in pratica un provvedimento automatico. Si attendono le nuove mosse del legale.

ALBINOLEFFE-PADOVA 1-0 (43' pt rig. Cocco)

Il Tnas non ha accolto la richiesta di sospensione avanzata da Cristiano Doni, sul quale quindi rimane la squalifica di tre anni e mezzo, in seguito alla vicenda del calcioscommesse. Il Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport ha comunicato che - in riferimento alla controversia tra Doni e la Figc, avente a oggetto la sanzione della squalifica per 3 anni e 6 mesi, comminatagli dalla Commissione disciplinare nazionale e confermatagli dalla Corte di giustizia Federale - il presidente del Tnas, Alberto De Roberto, con proprio provvedimento ha respinto l'istanza proposta da Cristiano Doni di sospensione del provvedimento impugnato.

Per fare chiarezza, specifichiamo che questa richiesta di sospensiva era stata presentata dall'Atalanta e da Doni perché la penalizzazione di -6 al club e la squalifica di 3 anni e 6 mesi al giocatore erano diventate effettive senza che ci fossero le motivazioni della sentenza di condanna. Martedì 4 ottobre le motivazioni sono state pubblicate e mercoledì 5 il Tnas si è espresso su un argomento che comunque è superato dagli eventi. È stata in pratica una decisione automatica.

«Sono stupito - aveva commentato martedì il legale di Cristiano Doni e anche di Thomas Manfredini - per il tempo che è occorso alla corte di giustizia per modulare una motivazione che non trova nessun riscontro negli atti depositati dalla procura federale. Questa è una sentenza frutto di grave travisamento dei fatti. Ci sono grossolani ed evidenti errori di ricostruzione storica». C'è da vedere quali saranno le prossime mosse del legale.

Intanto circola voce che entro pochi giorni i due arbitri già scelti da Atalanta e Figc (rispettivamente il professor Luigi Fumagalli e Massimo Zaccheo) provvederanno a completare il collegio arbitrale con il terzo arbitro. Inizierà quindi a breve il terzo grado di giudizio. Passando all'inchiesta penale della procura di Cremona, è slitatto per cause tecniche (tempistica delle notifiche agli indagati) l'accertamento tecnico sull'iPhone di Nicola Santoni in programma mercoledì 5 ottobre.

Ecco, comunque, il comunicato integrale che motiva il respingimento della prima sospensiva.

«Il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport comunica, in riferimento alla controversia Cristiano Doni/Federazione Italiana Giuoco Calcio, avente a oggetto la sanzione della squalifica per 3 anni e 6 mesi, comminatagli dalla Commissione Disciplinare Nazionale e confermatagli dalla Corte di Giustizia Federale a seguito di deferimento del Procuratore Federale per violazione dell'art. 7, commi 1, 5 e 6 del CGS in relazione alla gara Atalanta-Piacenza del 19 marzo 2011, che il Presidente del Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport, Alberto de Roberto, in data odierna, con proprio provvedimento: - visto il proprio provvedimento con il quale differiva ogni pronuncia sulla richiesta di sospensione del provvedimento impugnato in attesa dell'acquisizione agli atti della decisione impugnata in forma completa; - Rilevato che è sopraggiunta la motivazione della decisione impugnata; - ritenuto, pertanto, doversi pronunciare in merito alla istanza avanzata dal ricorrente; - Rilevato, quanto al fumus, la non prevedibilità di ipotizzare, allo stato attuale degli atti, un esito favorevole della lite (art. 23, comma 1, del Codice Tnas); - Considerato, ancora, che l'attuale pronuncia costituisce provvedimento meramente interinale in attesa di conferma o di modifica da parte del costituendo Collegio arbitrale, giudice naturale della controversia; ha respinto la istanza proposta da Cristiano Doni di sospensione del provvedimento impugnato».

Dopo l'intervista concessa a L'Eco martedì, Doni ha parlato anche a Sky: «Mi sento preso in giro da un po' di tempo, ma questo è troppo. Sono motivazioni false, prive di fondamento, ci sono degli atti che dicono il contrario e motivare una sentenza per cose non vere è assolutamente incredibile, sono allibito e ho detto basta perché tutto ha un limite».

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