Comark, parla il presidente Testa
«Mai pensato di trasferirci a Bergamo»

Botta e risposta con Gianfranco Testa, presidente della Comark Treviglio, club baskettaro della Bassa Bergamasca, da quasi quattro lustri inclusa nella terza divisione nazionale. Domande alle quali il timoniere del sodalizio sportivo ha risposto in maniera esauriente.

Botta e risposta con Gianfranco Testa, presidente della Comark Treviglio, club baskettaro della Bassa Bergamasca, da quasi quattro lustri inclusa nella terza divisione nazionale. Domande, delle più variegate e in ordine sparso, alle quali l' appassionato e operativo timoniere del sodalizio sportivo ha risposto in maniera sintetica ma esauriente come rigorosamente concordato.

La Comark vuole salire, finalmente, di categoria? Se sì, quando? L'intenzione è di vincere un campionato non appena i tempi, però, lo consentiranno.

Rispetto a un anno fa, avete ridotto il budget: lo conferma?
Sì ma in misura lieve.

Si è preferito riservare le risorse investendo sui giovani di valore Mille/millecinquecento spettatori di media alle gare del PalaFacchetti, non li ritiene pochi?
Beh, mi piacerebbe contarne in numeri maggiori

Mai pensato di trasferire la squadra a Bergamo?
Assolutamente no.

Possibili rinforzi al mercato di riparazione di gennaio?
Non è previsto alcun allargamento della rosa convinti di disporre già una squadra competitiva.

Reazioni alle critiche?
Con la massima serenità specie quelle valutate con spirito costruttivo.

Ammettete possibili errori?
C' è chi ci etichetta presuntuosi, ipotesi che rispediamo puntualmente al mittente.

Un sogno?

Vedere un giocatore, costruito in casa, vestire la maglia della nazionale.

Un poker di coach, Roggiani, Frattin, Morandi, Lottici alternati sulla panchina in rapida successione, negli ultimi anni: non è che ne risenta la programmazione?

Non parlo del passato: adesso con Adriano Vertemati crediamo di aver trovato l'allenatore giusto.

Spazio eccessivo al general manager Euclide Insogna?
Per il ruolo ricoperto agisce in maniera adeguata. Sia chiaro, tuttavia, che è la società a prendere qualsiasi decisione finale

Le sembra che i media siano, per lo più, accomodanti?
Non mi risulta dal momento che non manca chi ci riserva trattamenti non idilliaci: quando è il caso, però, siamo disposti a farne tesoro.

Lei è anche il responsabile della comunicazione nonostante abbiate in organico un' addetta stampa ufficiale: non è una sovrapposizione di incarichi?
Perché mai? Del resto l'addetta stampa è preposta alla stesura dei comunicati; io, invece, riporto la linea dirigenziale

In ultimo: prima d'ora le sono state rivolte domande come queste?
Proprio no!

Arturo Zambaldo

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