La Comark si gode Borra
Tutte le squadre lo vorrebbero

Di questi tempi tutti lo vorrebbero mentre solo pochi mesi or sono erano parecchi quelli che storcevano il naso parlando di lui. Una gran bella e rapida rivincita per Jacopo Borra, 21 anni, torinese, 212 centimetri di altezza per 100 chilogrammi di peso.

Di questi tempi tutti lo vorrebbero mentre solo pochi mesi or sono erano parecchi quelli che storcevano il naso parlando di lui. Una gran bella e rapida rivincita per Jacopo Borra, 21 anni, torinese, 212 centimetri di altezza per 100 chilogrammi di peso, alla sua seconda stagione agonistica nelle file della Comark.

Nelle otto giornate di campionato sin qui disputate la torre piemontese è risultato il migliore in campo in almeno cinque gare. E con un classico pivottone e un mangiacanestri come Vitale, la Comark comincia a sognare traguardi per nulla ipotizzabili in estate.

Come spiega l'interessato una tale esplosione dopo, ribadiamo, il precedente torneo disputato senza particolari acuti? «Ritengo di dover molto, innanzittutto, a coach Adriano Vertemati e ai miei compagni con i quali è sfociato un feeling straordinario. Vertemati, poi, a differenza di chi l'ha preceduto, mi concede parecchi minutaggi: ciò mi procura autostima e una carica psicologica ideale per superare un mare di ostacoli».

Il watusso, accasatosi nella cittadina della Bassa su segnalazione del general manager Euclide Insogna, attribuisce anche ai tifosi una quantità industriale di meriti: «I supporter, ormai, li sento vicini vicini: udire, come domenica al PalaFacchetti, il mio nome a viva voce, dagli spalti, mi fa provare una sensazione indescrivibile».

Non lo troviamo impreparato alla domanda se, considerato come si sta brillantemente comportando sul parquet, ritiene la piazza baskettara di Treviglio solo di passaggio: «Beh, al di là che mi trovi bene, penso che le ambizioni di ognuno siano quelle di migliorare. Quindi se lo meriterò non sarò io a rifiutare eventuali proposte».

«Una cosa, però, è certa: per il momento penso esclusivamente a dare il massimo nella Comark cercando inoltre di acquisire altri elementi tecnici-tattici, indispensabili per un prosieguo professionale adeguato».

Un apprezzamento su Vertemati? «Il coach ha trovato la terapia giusta alternando con me il bastone e la carota a seconda delle circostanze. Naturalmente mi auguro che in futuro si dimentichi del bastone: significherebbe che non ha più motivo per rimproverarmi. Ma, forse, è meglio che non mi illuda…».

Arturo Zambaldo

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