Una «talpa» nella Lega Calcio
A Doni dava le news sull'inchiesta

Una «talpa» nella Lega calcio: tra le migliaia di atti depositati nell'inchiesta di Cremona, ci sono anche le telefonate di Cristiano Doni a una segretaria del Giudice sportivo, Stefania Ginesio.

Una «talpa» nella Lega calcio: tra le migliaia di atti depositati nell'inchiesta di Cremona, ci sono anche le telefonate di Cristiano Doni a una segretaria del Giudice sportivo, Stefania Ginesio. A lei, tra l'altro amica di Stefano Bettarini, l'ex capitano dell'Atalanta si rivolgeva per avere particolari sull'inchiesta. E anche «preziosi consigli sulla strategia da riferire ai propri legali per contrastare le accuse del procuratore federale». In alcune conversazioni, annotano gli agenti della polizia di Stato, la donna «non nasconde di poter arrivare facilmente a raggiungere gli appartenenti alla Commissione per indirizzare la sentenza in favore dei calciatori, anche se poi non emerge alcun elemento che possa avvalorare questa sua possibilità».

«È comunque indubbio - concludono gli investigatori - che la stessa, appartenendo comunque all'organo federale della Lega Calcio, possa di conseguenza facilmente riconoscere alcuni membri della Commissione giudicante». «Ancora una volta vengo sbattuto in prima pagina per una vicenda nella quale ho avuto un ruolo assolutamente marginale»: così all'Ansa Stefano Bettarini commenta gli ultimi sviluppi della vicenda calcioscommesse. «Ho subito ammesso sia alla stampa sia in tv a Matrix di essere uno scommettitore e l'ho confermato mesi dopo ai Procuratori Federali quando mi hanno interrogato - le parole dell'ex difensore - Al processo sportivo ho patteggiato la pena subendo una squalifica perchè pur non giocando e non frequentando uno spogliatoio da oltre cinque anni, risultavo ancora tesserato per una società di calcio (il Chievo, ndr) per soli motivi di immagine. Ora si scopre che parlavo con una segretaria della Lega Calcio della mia vicenda sportiva commentando, come si fa con una buona amica, quello che mi stava accadendo e si afferma che avrei addirittura spiazzato i Procuratori Federali con ammissioni che, invece, avevo già reso pubbliche immediatamente dopo aver appreso dalla stampa e sottolineo solo dalla stampa, di essere indagato a Cremona».

«Il testo della intercettazione con la signora è chiaro - prosegue Bettarini - ma, ciò nonostante, il tono allusivo dato da chi commenta la notizia, vuole farmi sembrare più coinvolto di quanto lo sia davvero, nei reati all'esame dei Giudici di Cremona».

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