Atalanta, Marino a tutto campo
Pato, scommesse, Doni e mercato

«Non so cosa dobbiamo pagare ancora...». Il direttore tecnico dell'Atalanta, Pierpaolo Marino, non crede a ulteriori punti di penalizzazione per l'Atalanta a causa della bufera del calcioscommesse che vede coinvolti, tra gli altri, l'ex capitano nerazzurro Cristiano Doni.

«Non so cosa dobbiamo pagare ancora...». Il direttore tecnico dell'Atalanta, Pierpaolo Marino, non crede ad ulteriori punti di penalizzazione per l'Atalanta a causa della bufera del calcioscommesse che vede coinvolti, tra gli altri, l'ex capitano nerazzurro Cristiano Doni.

«Questa squadra - ha sottolineato Marino, a Fiumicino per l'incontro tra Figc-Aia e club di serie A - ha saputo superare la penalizzazione iniziale con questi giocatori». Nessuna polemica, invece, per il rigore su Pato che ha sbloccato Atalanta-Milan: «Visto da destra e da sinistra, è un rigore che si può dare come non dare. Mi fido di Rizzoli, è uno dei tre migliori arbitri in Italia e a al mondo».

«La tifoseria di Bergamo riguardo a Doni ne sa più di me che sono arrivato da sei mesi». Marino commenta anche gli striscioni con cui i tifosi dell'Atalanta hanno preso le distanze dal proprio ex capitano dopo gli ultimi eventi della vicenda sulle scommesse.

«Questi atteggiamenti sono spontanei - continua il dt nerazzurro - di un pubblico appassionato e civile e non vanno commentati, vanno presi per quello che sono, manifestazione di opinione. Noi dovremo concentrarci sulla futura storia dell'Atalanta, che è ancora da scrivere».

Non poteva mancare anche un commento sul calciomercato: «Abbiamo tre giocatori in esubero, ovvero non utilizzati in prima squadra e sono Pettinari, Ardemagni e Caserta: siamo in dirittura d'arrivo con il Varese per i primi due, mentre Caserta tra sei mesi sarà svincolato e fin da ora è libero di trattare il suo futuro». Sicuro anche il futuro di Denis: «Rimarrà? Assolutamente sì».

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