Una prestazione in sordina
Non è più la stessa Atalanta

Sfide con Milan e Lazio simili per punteggio ed episodi ma differenti per prestazioni. Se contro i rossoneri i bergamaschi erano stati comunque brillanti, contro i biancocelesti si sono espressi in sordina. Al di là della discutibile espulsione di Lucchini.

Sfide con Milan e Lazio simili per punteggio ed episodi ma differenti per prestazioni. Ricordiamo, infatti, che rossoneri e biancazzurri avevano terminato i quaranticinque minuti iniziali grazie alla realizzazione di un calcio di rigore per poi raddoppiare su azione nel finale di gara.

Diverso l'atteggiamento degli atalantini nell'una e nell'altra partita. La prova davanti al team meneghino è stata per lunghi tratti brillante e agonisticamente su alti livelli; nella capitale solo nei minuti centrali della ripresa si è vista un'apprezzabile reattività del collettivo a fronte di un primo tempo in sordina, nel senso più realistico del termine.

Paradosso, non infrequente comunque nel calcio, la miglior Atalanta è stata proprio quella della seconda parte del match anche se costretta a giocare in dieci, dal 7', per l'espulsione di Lucchini (secondo giallo apparso eccessivamente severo).

L'amaro in bocca per il risultato negativo trova motivazione nella poca consistenza degli avversari che, al di là del penalty messo a segno, non hanno quasi mai dato l'impressione di metterci in effettiva difficoltà. Una cosa, a parer nostro, è certa: l'Atalanta di prima della sosta per le festività natalizie sarebbe uscita dallo stadio Olimpico imbattuta.

Evidentemente non siamo alle prese con una super Atalanta o se si preferisce con quella che ha sin qui collezionato la meraviglia di 20 punti ricevendo, il più delle volte, unanimità di consensi a destra e a manca.

Lo stesso Stefano Colantuono, dagli spogliatoi della capitale al termine dell'incontro, ha parlato, nella sostanza, di squadra non esibitasi al top e, quindi, con l'imperativo categorico di riprendersi il più in fretta possibile.

All'attenuante sacrosanta dell'inferiorità numerica è il caso di appiccicare quella dell'assenza di Thomas Manfredini che, con il perdurare del mancato impiego dell'infortunato Capelli priva, così, il reparto di riferimenti troppo importanti. Da augurarsi che dal mercato di riparazione arrivi, presto il classico centrale e magari qualcun altro.

Spostandoci sull'atteso confronto casalingo di sabato prossimo con la Juventus c'è poco da stare allegri dovendo affrontare la squadra guidata da Conte: un allenatore che da noi non ha potuto esprimersi in linea con le sue inequivocabili capacità per motivi anche ambientali.

Arturo Zambaldo

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