Lettera di un tifoso, anzi due:
«Vaaai Pado, e tanti auguri»

«Gentile redazione, ho appena saputo della cessione di Simone Padoin alla Juve e subito voglio dirvi ciò che penso. Non dico niente riguardo alla decisione societaria, ma voglio parlare del Pado. Scrivo questa lettera dall'ospedale, ricoverato per una lunga riabilitazione».

«Gentile redazione,
ho appena saputo della cessione di Simone Padoin alla Juve e subito voglio dirvi ciò che penso. Non dico niente riguardo alla decisione societaria, ma voglio parlare del Pado.

Scrivo questa lettera dall'ospedale, ricoverato per una lunga riabilitazione. Il numero del mio armadio è il 22 (che coincidenza!!). Il numero del Pado che è stampato sulla maglia che io e mio figlio Ale siamo orgogliosi di portare. Lo stesso numero che campeggia sullo storico Faina 22 e issato, sempre, da un suo grande amico.

Permettimi Simone di rimarcare per l'ennesima volta tutta la tua grande sensibilità, il tuo impegno, la tua sincerità, la semplicità. Ogni, qualvolta, che ti incontro queste sono le cose che tu trasmetti.

Fai parte di un mondo strano, che stravolge, che identifica e cataloga in maniera un po' superficiale tutto ciò che ne fa parte. Tu e la tua Vale ne siete solo sfiorati (a proposito consentimi di elogiare anche tua moglie, persona squisita).

Tutto ciò che hai te lo sei costruito giorno dopo giorno, sacrificando quei momenti che un ragazzo è abituato a condividere nel proprio paese, con i suoi coetanei. Non è facile a 14-15 anni allontanarsi e trasferirsi lontano dalla famiglia e dagli affetti!

Se poi la vita ti ha dato la possibilità di avere una dote, beh tanto di guadagnato! Ora un'oppoturnità che può cambiare la tua vita sportiva, ma che non dovrebbe in nessun modo cambiare il tuo essere.

Questa opportunità si chiama : Ju Ju Juv, perdonami se dalla mia bocca di Atalantino non riesco a fare uscire questo nome. Sono certo che ci mancheranno tutte le cose belle che ti contraddistinguono, come uomo e come calciatore.

Vaai Pado e tanti auguri!!»

Fato63 e Ale

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