Tumore? «Non solo sopravvivere:
io vi dico che bisogna lottare»

«Voi mi dite di speranze di salvezza, io parlo di speranze di restare vivo. Mi spiego: se avremo speranze di restare in A paragonabili alle speranze di chi combatte dopo essere stato operato di cancro, allora saremo sulla strada giusta». Parola di Mondonico.

«Voi mi dite di speranze di salvezza, io parlo di speranze di restare vivo. Mi spiego: se avremo speranze di restare in A paragonabili alle speranze di chi combatte dopo essere stato operato di cancro, allora saremo sulla strada giusta».

Nel freddo di Novarello a Emiliano Mondonico trema la voce.  È il primo giorno della sua nuova vita, due mesi dopo averci annunciato in un'intervista «sono guarito. E pronto a tornare in panchina», ecco il Novara.

Che sarà anche ultimo, ma è la serie A. «Ma ormai per me sono passati i giorni dei titoli sui giornali, più che la serie A mi mancava la panchina. Perché così si chiude il cerchio».

Il Mondo guarda l'orologio (solo quasi le 13) e spiega perché: «Esattamente un anno fa a quest'ora ero in sala operatoria, mi sa che mi stavano ricucendo. Oggi sono qui ad annunciarvi che tra due ore riparto dalla serie A. E allora mando il messaggio alle migliaia di persone che combattono con questo male: il cancro si può vincere, bisogna combattere perché lo si può vincere. A volte arriva il tumore e finisci per lasciarti vivere. Sbagliato: bisogna lottare».

Leggi tutta l'intervista a Mondonico su L'Eco di Bergamo del 1° febbraio

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