«317 volte grazie grande Angeleri»
L'ultimo saluto al mitico Gabbiano

«317 volte grazie grande Angeleri, addio mitico Gabbiano». Era l'enorme striscione che gli ultrà atalantini hanno piazzato di fronte all'ingresso della chiesa per tributare l'ultimo saluto a Stefano Angeleri, l'ex atalantino morto a 85 anni.

«317 volte grazie grande Angeleri, addio mitico Gabbiano». Era l'enorme striscione che gli ultrà atalantini hanno piazzato di fronte all'ingresso della chiesa per tributare l'ultimo saluto a Stefano Angeleri, l'ex atalantino morto a 85 anni.

Lo striscione per il leggendario capitano degli anni Cinquanta (atalantino per undici anni con 317 partite disputate) era stato già esposto dai supporter nerazzurri mercoledì sera allo stadio Comunale prima del match tra Atalanta e Genoa che non è stato disputato per le avverse condizioni meteorologiche.

Il funerale è stato celebrato giovedì 2 febbraio nella chiesa di Borgo Santa Caterina. In rappresentanza dell'Atalanta il direttore generale Roberto Spagnolo. C'erano anche l'ex presidente Giacomo Randazzo, che tra l'altro aveva avuto Angeleri come vicino di casa, e Giancarlo Finardi, ex giocatore di Atalanta e Cremonese, che era stato allenato per due anni da Angeleri quando era in grigiorosso.

La Cremonese era presente con il labaro ufficiale, mentre non c'era lo stendardo atalantino. Monsignor Andrea Paiocchi nella sua omelia ha sottolineato che «oltre a essere stato un gravo giocatore, Angeleri è stato anche un uomo retto, marito premuroso, padre di famiglia esemplare. Un giornale ha intitolato "Il gabbiamo ha chiuso le ali". Noi preferiamo pensare che le abbia aperte per volare all'incontro col Signore».

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