Di Martino: l'appello di Doni?
È lui il primo a dover parlare

È nell'interesse dei calciatori e anche dei dirigenti chiarire, prima che avvengano «infortuni». È la prima volta che il procuratore Roberto di Martino si rivolge ai «dirigenti». Lo ha fatto giovedì 2 febbraio, dopo le due ore di colloquio con Stefano Palazzi.

È nell'interesse dei calciatori e anche dei dirigenti chiarire, prima che avvengano degli infortuni. È la prima volta che il procuratore Roberto di Martino si rivolge ai «dirigenti». Lo ha fatto giovedì 2 febbraio, dopo le due ore di colloquio avuto con Stefano Palazzi, il procuratore della Figc arrivato a Cremona per fare il punto sull'indagine delle gare truccate, filone bis, e concordare il calendario delle audizioni dei calciatori.

I tempi saranno i più brevi possibili, ha assicurato Palazzi. L'appello a calciatori e dirigenti lanciato dal procuratore Roberto di Martino arriva a sette giorni da un altro appello, quello di Cristiano Doni, l'ex capitano neroazzurro, che aveva invitato i giocatori a collaborare.

C'è una persona che per prima dovrebbe rispondere all'appello a presentarsi dai magistrati lanciato da Cristiano Doni: è Cristiano Doni stesso, ha ribattuto il procuratore di Martino, che sino ad oggi non ha visto nessuno bussare alla sua porta. Il discorso degli appelli lanciati da qualcuno (il riferimento è a Doni, ndr) ben vengano.

Finora non ci sono stati risultati, anche perché prima o poi le cose vengono fuori. Molte ne sono venute fuori, molte ne verranno fuori. È nell'interesse dei giocatori e dei dirigenti. Insomma, chi sa parli, anche in vista di uno sconto nella giustizia sportiva. Lo prevede già il regolamento federale, l'articolo 24 del codice della giustizia sportiva, e di cui i tesserati hanno già usufruito nella precedente tranche dell'inchiesta.

«In questo momento - ha detto Palazzi - stiamo studiando gli atti. È stato stilato un calendario delle audizioni, concordato con il procuratore di Martino, che sarà reso pubblico. Noi cerchiamo sempre di fare le cose bene, sono delicate, ed anche velocemente grazie alla disponibilità e alla squisitezza umana del dottor di Martino».

E mentre il procuratore federale studia le carte, l'indagine sulle partite manipolate segna altri passi. La squadra mobile di Cremona è in Ungheria per acquisire i verbali della confessione di Gorbar Horvath, 28 anni, mediocre calciatore del campionato ungherese arrestato due volte, ora libero. Horvath ha cominciato a collaborare con le autorità del suo Paese che stanno indagando sulle partite truccate.

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