Legge Dante e veste i panni di Virgilio
«Guarda e passa», parola di Stendardo

Guglielmo Stendardo e la letteratura. Un amore nato anni fa, coltivato dagli studi e esercitato nel tempo libero. In un mondo, quello del calcio, fatto di vip e letterine, c'è chi fa in tempo a laurearsi e a tenere viva la passione per la lettura.

Guglielmo Stendardo e la letteratura. Un amore nato anni fa, coltivato dagli studi e esercitato nel tempo libero. In un mondo, quello del calcio, fatto di vip e letterine, c'è chi fa in tempo a laurearsi nonostante la carriera professionistica e a tenere viva la passione per la lettura.

L'avvocato Stendardo non nasconde il suo amore per la lettura e per l'opera massima della letteratura italiana, la Divina Commedia di Dante Alighieri, che nel tempo libero legge e consulta.

«Ho sempre cercato di leggere, perché credo che la lettura aiuti a tenere allenato il cervello. E' importante apprezzare uomini che hanno lasciato il segno nella storia, non solo nella letteratura italiana, ma anche in quella mondiale. Quando posso leggo Dante Alighieri e cerco di apprezzare la sua grande opera: preferisco l'Inferno, che reputo la cantica più significativa. La nostra letteratura è ricca di uomini che hanno fatto la storia e Dante è tra i migliori». Per un giocatore pronto ad esordire al Comunale al grido di «lasciate ogni speranza voi ch'entrate», l'opera massima della cultura italiana nasconde insegnamenti utili per la vita sportiva e sociale. Così Stendardo sceglie per sé e per la sua squadra uno tra i versi più famosi dell'intera cantica dell'Inferno, precisamente la frase che Virgilio dice a Dante nel III canto, quello degli ignavi, persone che in vita non seppero stare né con gli uni né con gli altri.

«Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa - ha declamato il potente centrale difensivo -. Virgilio dice a Dante di non fermarsi a guardare queste anime in pena, gli ignavi, ma di guardare avanti e proseguire il viaggio. Questa è una delle frasi che mi rimane più impressa, e credo che questo sia il canto più bello».

In una frase ecco, cari atalantini, il riassunto della stagione più difficile della storia nerazzurra. Il messaggio è chiaro: non curarsi di tutto quello che è successo ma guardare e passare oltre. Lo dice il Virgilio atalantino, pronto ad accompagnare la sua squadra dalle acque dell'Acheronte a quelle più tranquille della salvezza. Per uscire a riveder le stelle…

Simone Masper

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