Il ricordo di Chicco Pisani
E la curva non lo dimentica

Quindici anni. Tre lustri e un dolore ancora vivo nei ricordi dei tifosi
atalantini. Era il 12 febbraio 1997 e una maledetta curva lungo
l'autostrada Milano-Laghi portò via per sempre l'attaccante Federico
Pisani e Alessandra Midali, la sua ragazza bergamasca.

Quindici anni. Tre lustri e un dolore ancora vivo nei ricordi dei tifosi atalantini. Era il 12 febbraio 1997 e una maledetta curva lungo l'autostrada Milano-Laghi portò via per sempre l'attaccante Federico Pisani e Alessandra Midali, la sua ragazza bergamasca.

Bergamo si svegliò sconvolta quella mattina, peggio andò a Zingonia, quartier generale atalantino. Era figlio di quei campi, toscano, ma bergamsco d'adozione, classe 1974, cresciuto nel settore giovanile atalantino. Con la maglia nerazzurra esordì in Serie A a 17 anni con Bruno Giorgi in panchina. Un attaccante rapido, che con la sua velocità sapeva mettere alle corde fior di difensori. Utilizzato solitamente nei finali di gara, ha subito conquistato il pubblico bergamasco: un furetto con la faccia da monello era in grado di suscitare nuove emozioni ad un pubblico che da poco tempo aveva visto andarsene il figlio del vento Claudio Paul Caniggia.

Le prime apparizioni, i primi gol, le prime volate sulla fascia. Con il ritorno di Mondonico, dopo la retrocessione del 1993/1994, Chicco riesce a trovare spazio e diventa una pedina fondamentale dei nerazzurri, raccogliendo 20 presenze ed un gol nella stagione di B e 26 gettoni con 4 reti al ritorno in A. La sua rete contro la Roma nel 1995/1996 rimarrà nella storia atalantina: da 0-1 a 2-1 con Chicco Pisani autore di un gran gol, quello del provvisorio 1-1, con finta e gran botta da sinistra dopo una delle sue proverbiali fughe.

Un infortunio però lo tiene lontano dal campo nella stagione successiva, con l'Atalanta guidata dal trio Morfeo-Inzaghi-Lentini.

Proprio quando Chicco sembrava pronto a ritornare in campo, un destino cinico e baro si è messo di mezzo, interrompendo la sua vita e quella della sua Alessandra, lasciando nel dolore i familiari e tutto il mondo atalantino.

Quindici anni dopo cosa rimane? Un amore così grande…quello di tutti i tifosi atalantini, di chi lo ha conosciuto e di chi lo ha apprezzato, o anche quello di tutti i bimbi di un tempo che sognavano di seguirne le orme, quelle di un piccolo monello innamorato del pallone, in dribbling tra le nuvole del cielo.

Resta una Curva, quella Nord, diventata poi Pisani, che il giorno dopo il suo funerale espose questo striscione “Il cielo sembrerà più piccolo con te che dribbli e corri tra le nuvole…Ciao Chicco..Ciao Ale”. Era Atalanta-Vicenza (3-1) con l'emozione del gol di Foglio e l'abbraccio con Morfeo davanti alla maglia di Chicco sotto la Nord. C'era Inzaghi e la doppietta in memoria dello sfortunato amico e compagno di squadra. Quindici anni dopo c'è ancora il tempo per pensarci, ancora una volta al Comunale, per sentire nell'aria il suo dolce ricordo e i brividi, quando da tutto lo stadio s'alzerà al cielo un unico grido…: «Federico Pisani olè!».

Simone Masper

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