Calcioscommesse va avanti
Le società nel mirino di Palazzi

«La parte lesa nella vicenda del calcioscommesse è la Lega di Serie A». A dirlo è il presidente Maurizio Beretta, che chiede la possibilità per le società di rivalersi sui propri tesserati.

«La parte lesa nella vicenda del calcioscommesse è la Lega di Serie A». A dirlo è il presidente Maurizio Beretta, che chiede la possibilità per le società di rivalersi sui propri tesserati.

«Aspettiamo i risultati delle indagini della giustizia ordinaria e sportiva, che debbono poter fare il loro lavoro nelle migliori condizioni possibili, però si dimentica che, in caso di illeciti accertati, la parte lesa nella vicenda è la Lega – ha dichiarato Beretta –. Il rischio è che le società siano due volte vittime e per questo chiediamo che nella legge '91 sia inserita la possibilità che un club si rivalga su un proprio tesserato in casi del genere».

E proprio sulle società sembra puntare, in questo nuovo filone del calcioscommesse, il procuratore della Figc Stefano Palazzi. Si spiega così la convocazione (il 6 marzo) di Maurinho Ernandes, che viene citato nell'inchiesta di Cremona una sola volta, per la conversazione che intrattiene nell'auto di Santoni il 30 settembre 2011. I due infatti parlano di Doni e dell'Atalanta. Santoni sostiene che l'ex capitano può restare nella società: «Tutti i casini che abbiamo fatto... perché tanto alla fine di casini ne abbiamo fatti tanti, dentro ci sono anche loro, capito?... Quindi è inutile che lo abbandonino... perché...» ed Ernandes esclama: «perché non possono...». Evidente, quindi, che Palazzi voglia chiarire in modo approfondito il ruolo dell'Atalanta.

Sulla stessa linea, d'altra parte, si era mosso il pm di Cremona Roberto di Martino nell'interrogatorio di Doni dell'11 gennaio, quando gli ha chiesto conto di numerose intercettazioni del primo filone dell'inchiesta che riguardano Erodiani, Giannone, Parlato, Pirani in particolare su Padova-Atalanta e Ascoli-Atalanta.

Su quest'ultima partita sono state contestate a Doni le dichiarazioni di Pirani del 7 giugno davanti allo stesso pm: «Si tratta di una partita che l'Atalanta voleva vincere e che, secondo quanto mi è stato riferito sia da Buffone che da Parlato (i quali avevano entrambi parlato con Doni) ha visto la somma di 50 mila euro destinati all'Ascoli e cioè a Micolucci e ad altri due giocatori». A questa domanda Doni ha risposto ribadendo la sua «assoluta estraneità».

In attesa della definizione del nuovo filone di indagini, intanto, i difensori di Gervasoni hanno ottenuto dal Tnas un rinvio del procedimento al 15 ottobre.

Dal Ministero pubblico e Polizia cantonale arriva invece la conferma della presenza di Almir Gegic – lo «zingaro» ricercato – in Ticino questo mese. Le autorità spiegano di non averlo potuto arrestare perché «in vista dell'estradizione la richiesta italiana non adempiva alle condizioni necessarie».

K. Man.

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