Mondonico: «Rancore? No
Nel mio cuore solo gratitudine»

Emiliano Mondonico riparte dal suo mondo. Dalla sua scuola calcio, dai ragazzini della parrocchia Sant'Alberto di Lodi che allena con la stessa passione che mette quando si siede su una panchina di serie A. Nel cuore di Mondonico c'è soltanto gratitudine.

Emiliano Mondonico riparte dal suo mondo. Dalla sua scuola calcio, dai ragazzini della parrocchia Sant'Alberto di Lodi che allena con la stessa passione che mette quando si siede su una panchina di serie A. Fino a qualche giorno fa espugnava San Siro, batteva l'Inter con il suo Novara, adesso è tornato a Lodi perchè il club piemontese gli ha dato il benservito richiamando Tesser in panchina.

Rancore? Risentimento? Nulla di tutto questo, nel cuore di Mondonico c'è soltanto gratitudine. «Ho capito che ci sono tutte le strade aperte per continuare a fare quello che ho sempre fatto, Novara è stata la prova del nove - spiega il tecnico ai microfoni di Sky Sport -. Ecco perché li ho ringraziati prima di andarci e perchè li ringrazio ancora adesso. E poi nell'esonero ho visto che non c'è stata pietà nei miei confronti e per questo sono ancora più contento, perché sarebbe stato un guaio se ci fosse stata pietà».

Ha sconfitto un male terribile ed è tornato in panchina, adesso aspetta una seconda chance, nel frattempo si diverte con i ragazzini e rivolge un pensiero ad Attilio Tesser, il tecnico che aveva sostituito e che adesso è stato richiamato alla guida del Novara. «Gli dico quello che gli ho detto a Coverciano prima di votarlo per la panchina d'argento: complimenti hai fatto grandi cose».

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