Col Parma l'Atalanta non vince:
ma la squadra convince i tifosi

Non è arrivata, questa volta, l'auspicabile vittoria ma c'è ugualmente di che rallegrarsi sotto ogni punto di vista. Innanzittutto per il risultato di parità, portatore pur sempre di concreto fieno in cascina, e subito dopo per la prestazione oltre la sufficienza.

Non è arrivata, questa volta, l'auspicabile vittoria ma c'è ugualmente di che rallegrarsi sotto ogni punto di vista. Innanzittutto per il risultato di parità, portatore pur sempre di concreto fieno in cascina, e subito dopo per la prestazione oltre la sufficienza.

Note, dunque, di sicuro positive specie se si tien conto della super emergenza-formazione ulteriormente appesantita dal forfait di Brighi, ad una manciata di minuti dall'inizio della gara. Elemento da non trascurare,poi, l'efficienza atletica di un collettivo che non accenna minimamente ad affievolirsi sebbene il logorio di un campionato, per noi, parecchio diverso dai precedenti.

Si è accennato alla bontà del collettivo ma pure a livello individuale bisogna spendere parole eccellenti. Come non esaltare, ad esempio, le prove di capitan Bellini (pensare che qualcuno lo stava già spedendo in pensione), di Manfredini, ineccepibile nel reparto arretrato capace addirittura di portare in vantaggio i nerazzurri con un apprezzabile gol, del sette polmoni Schelotto e del talentuoso e redditizio Cigarini?

Insomma, solo complimenti da rivolgere agli atalantini anche perché di fronte c'erano avversari bisognosi più dell'Atalanta di punti e con un organico di discreta qualità. Inoltre, per l'ennesima occasione, Stefano Colantuono ci ha messo del suo quanto a strategie tecnico-tattiche e a motivazioni.

Nonostante avesse dovuto, praticamente, rivoluzionare l'impianto arretrato, rinunciare alle contemporanee assenze degli attaccanti Marilungo e Tiribocchi e non disporre, ripetiamo, di un centrocampista al top della forma come Brighi, l'allenatore laziale ci ha presentato una squadra che se avesse vinto l'avrebbe, a nostro avviso, meritato.

In classifica si è,così, compiuto un ulteriore passo in avanti sulla zona retrocessione sempre ammesso che l'argomento ci possa ancora riguardare. Spostandoci al prossimo impegno, quello di domenica a Milano contro l'Inter, evidenziamo sì le insidie che si preannunciano ma alzi bene la mano chi non manifesta fiducia nei confronti di un'Atalanta che, sin qui, ci ha deluso proprio con il contagocce.

Arturo Zambaldo

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