Comark, prestazione da incornciare
Ora si attende anche l'affetto dei tifosi

Prima della sfida di giovedì scorso a Codogno, il general manager della Comark, Euclide Insogna, aveva regalato al nostro sito il titolo “un blitz con Casalpusterlengo per spianare la strada al secondo posto della regular season”.

Prima della sfida di giovedì scorso a Codogno, il general manager della Comark, Euclide Insogna, aveva regalato al nostro sito il titolo “un blitz con Casalpusterlengo per spianare la strada al secondo posto della regular season”.

Detto e fatto. Capitan Zanella e compagni non solo sono rientrati a casa con la preziosa posta in palio ma hanno offerto una prestazione da incorniciare. “Sì, in effetti – ha aggiunto Insogna l'indomani dell'impresa – ogni cosa ha funzionato a dovere ed i risultati sono arrivati nonostante fossimo di fronte ad avversari di spessore e motivati come noi al massimo”.

Sin qui Insogna. Rimanendo, comunque, al vincente turno infrasettimanale vale la pena riproporre la mostruosa prova di Marino in grado di coniugare al meglio il doppio ruolo di regista e di “mangiacanestri” (20 i punti realizzati!). Insomma, gira e rigira, sostenere che senza l'ingaggio in extremis del figliol prodigo difficilmente la Comark si troverebbe così in alto ci sembra perfino banale. Si è trattato di un'altra scommessa vinta dallo stesso Insogna avallata, naturalmente, dalla dirigenza.

Raggiunti in anticipo i playoff guai, a questo punto, non inseguire la possibile seconda poltrona che se conseguita ci privilegerà parecchio nella fase successiva della corrente stagione sportiva. Atro che dare a intendere di volare basso ritenendosi paghi di quanto ottenuto. Se così fosse perché mai, in fretta e furia, si è riportato a Treviglio il citato Marino sobbarcandosi un adeguato esborso economico?

Adesso attendiamo la risposta degli sportivi chiamati a portare il loro effettivo contributo al PalaFacchetti. Da più parti si tende a evidenziare che i risultati della squadra meriterebbero presenze maggiormente consistenti sugli spalti. Di tempo, comunque, ce ne è ancora per smentire gli scettici a torto o a ragione.

Arturo Zambaldo

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