Stendardo studia da avvocato
E cerca il primo gol nerazzurro

«L'uomo più sa e più può» e «so di non sapere». Riflessioni, entrambe, affrontate dal difensore nerazzurro Guglielmo Stendardo lunedì sera con gli ospiti nella puntata di Tutto Atalanta, su Bergamo Tv.

«L'uomo più sa e più può» e «so di non sapere». Riflessioni, entrambe, affrontate dal difensore nerazzurro Guglielmo Stendardo lunedì sera con gli ospiti nella puntata di Tutto Atalanta, su Bergamo Tv. Nessuna meraviglia su questo da parte di chi conosce il marcantonio centrale atalantino, non a caso dal 2008 laureato a pieni voti in giurisprudenza.

Insomma stiamo parlando di un calciatore decisamente fuori dagli abituali schemi che coinvolgono il singolare mondo. Pensate che Stendardo approfitta del lunedì, giorno solitamente di riposo per i professionisti della pedata, per volare a Roma e frequentare un corso, in quella Università, di diritto sportivo. Contemporaneamente sta facendo pratica per sostenere l'esame di stato da avvocato. Un avvenire, il suo, da legale o da dirigente di club con la “D” maiuscola.

Rimanendo in tema culturale, Stendardo, è attratto in maniera, pressoché, maniacale, da Dante Alighieri tanto che per rilassarsi ricorre sovente alla lettura della Divina Commedia commuovendosi puntualmente tra i vari canti. Non nasconde, inoltre, la sua profonda fede religiosa e la compagnia, sistematica, di una corona del rosario custodita nella tasca dei pantaloni. Nel Dna si riscostrano signorilità e modo di proporsi davvero singolari. Prende la parola solo quando le viene richiesta e se ritiene di intervenire usa farlo in maniera garbata anche se incisiva.

Da calciatore vanta una carriera più che dignitosa. Nato nel 1982 a Napoli, ha iniziato a giocare nel team locale con il fratello minore Riccardo, ex attaccante atalantino. Dal Napoli alla Sampdoria e dal 2005 alla Lazio, dopo una parentesi nella Juventus e nel Lecce. L'infortunio di Daniele Capelli ha costretto la dirigenza nerazzurra di correre ai ripari. Da qui l'ingaggio al mercato di gennaio. Suo sponsor mister Stefano Colantuono che non ha avuto difficoltà a convincere il direttore dell'area tecnica Pier Paolo Marino. E sin dal suo esordio con la maglia nerazzurra si è dimostrato assai utile alla squadra tanto da meritarsi il posto da titolare. Anche la tifoseria l'ha saputo subito apprezzare, in virtù delle prestazioni offerte sia sotto il profilo tecnico che agonistico. A Bergamo gli manca, ancora, l'esultanza del gol: auguri a iosa!

Arturo Zambaldo

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