Atalanta, Bonaventura poco utilizzato?
Colantuono: Non esistono figli e figliastri

Auspicare che la trasferta di Cagliari venga catalogata e subito cestinata a mo' di una «domenica di svago» è ciò che si chiede con enfasi ai nerazzurri che, sin qui, non ci hanno deluso per due volte consecutive nella corrente stagione.

Auspicare che la trasferta di Cagliari venga catalogata e subito cestinata a mo' di una «domenica di svago» è ciò che si chiede con enfasi ai nerazzurri che, sin qui, non ci hanno deluso per due volte consecutive nella corrente stagione.

I presupposti esistono e parecchio. Primo perché la reattività mentale e agonistica è insita nel Dna degli atalantini gestione Colantuono; secondo per la potenzialità non da mille e una notte degli avversari, non a caso in lotta per non retrocedere; terzo per il consueto e grande apporto dei supporter (complimenti alla società per la politica dei prezzi escogitata in settimana).

Detto questo, ci sembra interessante commentare uno dei passaggi della consueta conferenza stampa della vigilia, tenuta a Zingonia dal nostro mister. Argomento: l'utilizzo a intermittenza di Giacomo Bonaventura. Alla domanda di un collega sul talentuoso centrocampista, Colantuono, sostanzialmente, ha risposto che "all'Atalanta non esistono figli e figliastri” e che Bonaventura, come gli altri in organico, troverà spazio al momento opportuno. Punti conquistati alla mano dalla squadra, in più occasioni in modo del tutto convincenti, risulta davvero arduo per chiunque mettere in discussione scelte ed operato dell'allenatore di Anzio.

Esiste, però, il rovescio della medaglia al pensiero che disporre di una pedina talentuosa Bonaventura e concederle pochi minutaggi sul rettangolo di gioco è mal digerito in diversi ambiti. Vero è che nella brillante cavalcata verso il ritorno in serie A, di un anno fa, Colantuono non ha avuto la benché minima esitazione nel promuoverlo titolare fisso contribuendo, così, al suo definitivo lancio.

Insomma, come spesso accade in campo pedatorio, anche in questo caso, manca l'ufficialità della controprova. Di certo, comunque, è che Bonaventura, etichettato da più parti, guarda un po', “piede fatato”, in virtù degli invidiabili 22 anni anagrafici, non rimarrà a lungo privo di una maglia stabile per la gioia dei suoi numerosi estimatori, della società e, naturalmente, di Colantuono.

Arturo Zambaldo

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