L'Atalanta di nuovo sconfitta
Ma migliore rispetto a Cagliari 

Due domeniche fa avevamo storto il naso nei confronti di un'Atalanta che a Cagliari si era, proprio, concessa una tregua. A 6 giorni di distanza, con il Siena, in quel di Bergamo le cose sono, almeno in parte, cambiate in meglio tranne l'identico risultato finale.

Due domeniche fa avevamo storto il naso nei confronti di un'Atalanta che a Cagliari si era, proprio, concessa una tregua. A 6 giorni di distanza, con il Siena, in quel di Bergamo le cose sono, almeno in parte, cambiate in meglio tranne l'identico risultato finale. Sì perché, come minimo, un punto i nerazzurri, nella sfida con i toscani, l'avrebbero meritato.

A nostro avviso il gol-vittoria del bianconero Destro ad una manciata di minuti dal termine sa tanto di beffa. Lo è perchè ad un primo tempo piuttosto equilibrato è seguita una ripresa nel corso della quale gli atalantini hanno avuto dalla loro un superiore possesso palla che ha costretto gli avversari ad arretrare un sacco di voltte il baricentro. Anche sotto il profilo della determinazione non ci sentiamo di muovere critiche al team orobico. Certo, se in fase propriamente offensiva avessimo creato, oltre alla rete dell'iniziale vantaggio, altre azioni definibili incisive avremmo potuto addirittura non accontentarci della suddivisione dei punti. Di fronte ad una sconfitta, peraltro non minimamente annunciata alla vigilia, giudizi e valutazioni in genere vengono ribaltati che è un piacere. In altre parole si dimenticano di colpo le note positive (poche o tante che siano) privilegiando aspetti ed episodi negativi.

E, sovente, viene puntato il dito pure contro l'allenatore, nella fattispecie Stefano Colantuono, magnificato all'eccesso dopo il 2-0 inflitto al Bologna appena prima di Cagliari. Noi ci dissociamo convinti che la prestazione, nel suo assieme, offerta allo stadio di Bergamo va classificata sulla sufficienza. Evidentemente, in casi anologhi, si tende a cancellare le frequenti soddisfazioni regalateci dalla squadra nella corrente stagione sportiva. Per non parlare della classifica ancor oggi rassicurante nonostante la penalizzazione per la vicenda del calcioscommesse. Sia il mister sia i giocatori non hanno, comunque, bisogno di nessuno che li difenda consapevoli delle palpabili risorse da gettare sui campi da qui alla fine del campionato. Nell'archiviare la seconda battuta a vuoto subita nel giro di poco tempo e spostandoci al prossimo impegno infrasettimanale di mercoledì 11, a Napoli guai abbandonarci a sterili considerazioni: rispetto a Cagliari, lo ribadiamo, spunti rassicuranti ne abbiamo riscontrati. A buon intenditor, poche parole…

Arturo Zambaldo

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