Gervasoni sotto torchio 10 ore
Mauri e Brocchi: «Non c'è nulla»

Il pentito Carlo Gervasoni e i giocatori della Lazio Stefano Mauri e Cristian Brocchi: la seconda inchiesta sportiva sul calcioscommesse ha vissuto una giornata importante con tre interrogatori molto attesi per diversi motivi. L'audizione di Gervasoni è durata 10 ore.

Il pentito Carlo Gervasoni e i giocatori della Lazio Stefano Mauri e Cristian Brocchi: la seconda inchiesta sportiva sul calcioscommesse ha vissuto una giornata importante con tre interrogatori molto attesi per diversi motivi. L'audizione di Gervasoni, slittata di un mese e mezzo per le nuove rivelazioni fatte dall'ex calciatore davanti ai magistrati di Cremona lo scorso 12 marzo, non ha deluso le aspettative dei collaboratori del procuratore Stefano Palazzi: entrato alle 9.30 del mattino, il super pentito è uscita dagli uffici romani della Procura federale alle 19.30.

Dieci ore per confermare in sostanza quanto già rivelato a Cremona e forse aggiungere alcuni dettagli: negli interrogatori sostenuti di fronte ai magistrati lombardi, Gervasoni aveva già parlato di oltre 40 presunte o comunque tentate combine su partite di serie A, serie B e Lega Pro. Al termine dell'audizione l'ex calciatore, già punito con cinque anni di squalifica dalla giustizia sportiva nel processo della scorsa estate (ma in attesa dell'ultimo giudizio del Tnas), non ha voluto rilasciare dichiarazioni, salendo su un taxi per evitare la pioggia.

Lunghi, molto lunghi anche gli interrogatori dei laziali Mauri e Brocchi. Il primo, tirato in ballo da Gervasoni per le presunte combine delle gare Lazio-Genoa e Lecce-Lazio (ultime due giornate dello scorso campionato di serie A), è entrato negli uffici della Procura poco prima di Gervasoni per uscirne dopo tre ore e mezza.

«Sono sereno - ha spiegato Mauri - mi sono state fatte molto domande, i tifosi laziali possono stare tranquilli». «Ci aspettiamo una rapida definizione della questione e dunque l'archiviazione - hanno commentato gli avvocati del calciatore - perché l'estraneità di Mauri alla vicenda è totale e assoluta».

Ancor più lungo (quasi cinque ore) l'interrogatorio di Brocchi, tirato in ballo - stando alle carte emerse da Cremona - per una semplice conoscenza con Alessandro Zamperini, ex calciatore e amico di Mauri. «È meglio che non parli altrimenti potrei dire cose sconvenienti - ha dichiarato Brocchi all'uscita dagli uffici della Figc - comunque i tifosi non devono dubitare di me».

Anche la Lazio si è detta assolutamente serena attraverso le parole dell'avvocato Gian Michele Gentile, presente negli uffici della Procura per questioni diverse dall'inchiesta sul calcioscommesse: «Siamo vicini ai nostri calciatori - ha dichiarato Gentile -. Mauri e Brocchi non hanno commesso alcun illecito, né sono a conoscenza di tentativi di combine sulle partite».

«Questa vicenda sta turbando l'ambiente perché la stampa considera i giocatori come già condannati, ma Mauri è sereno: del resto una persona con sensi di colpa non potrebbe avere quel rendimento in campo. Processo entro l'estate? Io spero sia fatto un processo serio».

Intanto, mentre in giornata i collaboratori di Palazzi hanno ascoltato a Roma anche gli ex giocatori del Novara Cristian Bertani e Rijat Shala, e fuori sede l'ex calciatore di AlbinoLeffe e Piacenza Kewullay Conteh, sul calcioscommesse è intervenuto anche il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, spiegando come ci sia «bisogno di rispetto per non affrettare i giudizi sulla vicenda calcioscommesse: se poi alla fine delle indagini il fenomeno dovesse riguardare un numero significativo di tesserati, allora dovremo fare riflessioni importanti. Ribadisco comunque che i primi deferimenti arriveranno entro fine aprile».

© RIPRODUZIONE RISERVATA