«Curva Morosini», l'ok di tutti
Tentorio: l'odg lunedì in Consiglio

Il mondo dello sport bergamasco risponde in maniera convinta all'idea lanciata da «L'Eco» di dedicare a Morosini la curva sud dello stadio. Già lunedì 16 aprile il sindaco Tentorio porterà l'ordine del giorno in Consiglio comunale. Sei favorevole a dedicare la curva Sud a Morosini? Lascia un commento o vota il sondaggio

Dopo la tragedia di Piermario Morosini, il mondo dello sport bergamasco risponde in maniera convinta all'idea lanciata da L'Eco di Bergamo, ossia quella di dedicare al giovane calciatore bergamasco la curva sud dello stadio della città.

«Mi sembra un'ottima idea, che condivido totalmente – commenta il sindaco Franco Tentorio -. Di fronte alla consapevolezza di una grande condivisione popolare, credo se ne possa parlare in consiglio comunale. Sarebbe molto bello omaggiare in questo modo un ragazzo bergamasco: se l'Atalanta e i suoi tifosi sono d'accordo, si può fare». E pure sulla tempistica, Tentorio è ottimista: «Non ci sono prescrizioni normative: la decisione potrà essere presa in tempi brevi, senza fare passare troppo tempo. Portetò un pordine del giorno già nel Consiglio comunale in programma lunedì 16 aprile».

Favorevole anche Percassi: «Appoggiamo questa iniziativa - ha detto Antonio Percassi -. Stiamo parlando di un ragazzo bergamasco e di un figlio di Zingonia, che tutti ricordiamo con affetto con questa maglia: siamo ancora increduli e turbati da questa morte assurda e vogliamo supportare questa idea».

Anche dal presidente del Coni di Bergamo Valerio Bettoni arrivano conferme: «Dedicare una curva dello stadio ad un giovane cresciuto a Bergamo è una bellissima idea: sarebbe un segno di affetto nei confronti di un ragazzo sfortunato, che non si è perso per strada, nonostante la sfortuna che l'ha perseguitato». Bettoni sembra particolarmente toccato dalla drammatica parabola di Morosini: «Non l'ho conosciuto, ma trovo ovunque ricordi positivi di lui, da parte degli amici di Monterosso e di tutti quelli che lo conoscevano: mi accorgo che non si tratta delle solite parole di circostanza, ma di un cordoglio sincero, al quale mi unisco in prima persona. Era un brao scèt e tutti gli volevano bene. È cresciuto nell'Atalanta, poi se ne è andato, ma molto spesso è sembrato ad un passo dal ritorno. Spero proprio che si possa intitolare a lui la curva, sarebbe giustissimo».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 16 aprile

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