Bergamo ha abbracciato il Moro
In mille tra lacrime e commozione

Bergamo ti saluta caro Piermario. Ti ha aspettato per più di un'ora in un silenzio quasi assordante. Dovevi vedere, c'erano più di mille persone solo per te davanti ad un tramonto rossastro, l'intera dirigenza atalantina ha voluto essere presente.

Bergamo ti saluta caro Piermario. Ti ha aspettato per più di un'ora in un silenzio quasi assordante. Dovevi vedere, c'erano più di mille persone solo per te davanti ad un tramonto rossastro, l'intera dirigenza atalantina ha voluto essere presente, quella che magari un giorno ti avrebbe riportato a casa.

Davanti alla tua di abitazione, nel quartiere di Monterosso, sei arrivato dopo le 21.30, una decina di minuti dopo essere passato sul piazzale della Curva Pisani, arrivando da quella che ormai è diventata la tua di curva, Curva Morosini. Gente raccolta, che fatica a tenere le lacrime, da ogni parte della provincia, ognuno con la sua storia e con un grande rammarico.

“Eri troppo puro per andartene così presto” sussurra una mamma al nostro fianco accompagnata dai figli adolescenti. Un papà invece ha sulle spalle il proprio figlioletto, che gli chiede se sei tu quello nella macchina, senza avere una risposta del genitore commosso.

L'emozione forte era sui volti anche del tifo organizzato atalantino, che ti ha scortato nel tuo ultimo viaggio con una lunga colonna di aste nerazzurre. L'ennesimo attestato d'affetto per te, ragazzo sfortunato, salutato nella fatal Pescara prima, a Livorno poi ed infine nella tua Bergamo.

Lasciata la curva il corteo ha attraversato le vie della tua Monterosso per raggiungere la chiesa, passando proprio davanti a casa tua. La macchina si è fermata per fartela vedere un'ultima volta, prima di svoltare e salire verso la parrocchiale. Ad accoglierti il tuo quartiere, i tuoi ragazzi del settore giovanile biancoazzurro, quello dove sei cresciuto prima di fare il grande salto in quello atalantino.

Arrivati davanti alla chiesa il corteo si è quasi di colpo bloccato. I tifosi hanno lasciato strada ai tuoi famigliari e alle persone che ti hanno visto crescere, guardandoti dal basso della scalinata che porta all'ingresso della Chiesa. Il tuo nome è risuonato più volte, applaudito da tutti, mentre i bengala illuminavano la strada. La corsa verso i cancelli della tua ultima casa, un ultimo sguardo e un saluto per te, giovane ma grande uomo a cui la vita ha tolto troppo, fino alla fine.

Simone Masper

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