«Moro», folla alla camera ardente
Beschi: «Forti l'amore e il dolore»

Folla per tutto il giorno nella chiesa di Monterosso dove è stata allestita la camera ardente con la salma di Piermario Morosini. Verso le 19 è arrivato anche il vescovo Francesco Beschi. In serata una veglia molto partecipata con la fidanzata che ha letto una lettera.

Folla per tutto il giorno nella chiesa di Monterosso dove è stata allestita la camera ardente con la salma di Piermario Morosini, il giocatore del Livorno morto a Pescara. Tanta gente del quartiere e molti giocatori, anche Bellini, Zanetti e Ranocchia. Verso le 19 è arrivato anche il vescovo Francesco Beschi. In serata una veglia molto partecipata.

Con un largo anticipo rispetto all'orario annunciato, la camera ardente è stata aperta poco dopo le 7. Fra i primi ad accorrere la gente del quartiere - giovani e anziani -, che conosceva bene il «Moro». Dalle 9,30 è poi iniziato il grande afflusso - costante per tutto il giorno - di persone commosse e in lacrime per dare il proprio saluto, il proprio omaggio a Piermario.

Davanti alla bara, tantissimi fiori. Lo zio Abramo ha voluto raccontare ancora una volta il grande carattere e l'umiltà di Piermario che aveva già avuto la disgrazia di perdere i genitori. In mezzo alla gente, Alessandro Ruggeri, figlio di Ivan, il dg Spagnolo, l'allenatore della Primavera Gallo e tantissimi tifosi. E poi molti giocatori della squadra del Brescia, l'ex allenatore Gigi Maifredi, Omar Torri dell'AlbinoLeffe, Fausto Rossini ex nerazzurro, Marino e Michele Magrin.

Nel primo pomeriggio è arrivata una delegazione dell'Inter con Zanetti e Ranocchia, accompagnati da Luigi Crippa, uno degli addetti stampa del club interista. I due giocatori si sono fermati nella camera ardente una decina di minuti. Capitan Zanetti ha toccato il feretro e si è fatto il segno della croce. Ranocchia, compagno di Morosini nell'Under 21 (avevano partecipato insieme ai campionati europei in Svezia), è rimasto un po' indietro. I due giocatori hanno firmato il libro delle presenze e fatto le condoglianze ai familiari prima di ripartire per Milano.

Nel pomeriggio si sono visti anche capitan Bellini, che era solo, senza nessun compagno, i due ex giocatori dell'AlbinoLeffe Poloni e Del Prato e numerosi ragazzi del settore giovanile dell'Atalanta e del Monterosso, uniti nella commozione.

Verso le 19 è arrivato anche il vescovo Francesco Beschi che nella camera ardente si è intrattenuto con la fidanzata dandole parole di conforto e ha letto una preghiera invitando i fedeli a una riflessione. All'uscita il vescovo ha parlato con i giornalisti: «Quando l'amore è grande è grande anche il dolore. Piermario era molto amato, era un ragazzo umile, legatissimo al suo quartiere e lo testimonia la partecipazione della gente. Che ha ricordato e pregato».

«Morosini è morto su un campo di calcio, che può essere identificato anche come un campo di lavoro. Possiamo parlare dunque di un incidente sul lavoro. Non è stato dunque un evento eccezionale, ce sono sono purtroppo tanti, con molte famiglie che devono soffrire, anche se in realtà tutte le morti sono eccezionali».

Il vescovo ha svelato anche cosa ha sussurrato alla fidanzata Anna: «Le ho confidato che sono rimasto molto colpito dalle sue parole dopo averlo visto in obitorio, quando l'aveva definito bellissimo. Le ho detto che immaginavo che l'avesse definito così anche per la bellezza del suo animo che era una virtù che lo contraddistingueva».

La camera ardente è rimasta aperta fino alle 22. Alle 21 c'è stata una veglia molto partecipata con la chiesa gremita e tante persone rimaste in piedi. A ricordare lo sfortunato giocatore la fidanzata, che ha letto una lettera, lo zio e gli amici. I ragazzi dell'oratorio di Monterosso hanno intonato con la chitarra canzoni di Luciano Ligabue che era il cantante preferito di Piermario. A condurre la veglia il curato di Borgo Santa Caterina, don Chicco, ovvero don Cristiano Re.

Giovedì alle 11 sarà il momento dell'ultimo saluto. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato un cuscino di fiori. Esponenti del mondo sportivo e istituzionale saranno presenti, come anche giocatori e tifosi del Pescara, del Livorno, dell'Udinese (con un volo charter), dell'Atalanta, della polisportiva del Monterosso. In rappresentanza della Federcalcio, invece, ci saranno anche il presidente Giancarlo Abete, il ct azzurro Cesare Prandelli e il vicepresidente Demetrio Albertini.

E gli amici, la sorella maggiore, i familiari di Pagazzano e di Milano, conoscenti e anche chi quel giovane non lo conosceva di persona, ma lo stimava. Sono attesi circa 20 mila partecipanti e per questa ragione si è tenuto un vertice tra carabinieri, polizia locale e di Stato per gestire ogni possibile disagio alla viabilità.

La parrocchiale ha una capacità di 600 persone, altre duemila dovrebbero trovare posto nell'arena esterna, le restanti nel cortile, sul piazzale e per le strade. Saranno installati tre maxischermi per permettere di seguire il funerale che, con un intervento scritto del vescovo Francesco Beschi, sarà celebrato da don Luciano Manenti, per 14 anni curato di Monterosso.

«Era una persona di grande riservatezza e compostezza – ricorda – non sbandierava mai i suoi sentimenti e non ha mai strumentalizzato le sue vicende personali, nemmeno i suoi successi». È sempre rimasto uno del quartiere, nonostante le vittorie: «Non siamo stati per lui una seconda famiglia, perché per lui la sua famiglia era sempre presente anche quando è mancata. Eravamo amici, persone che si volevano bene». L'oratorio è stato un punto di riferimento: «Perché questo luogo sa ancora dare grande forza. È stato importante per lui come lo è ancora per i giovani di oggi che qui trovano gli stimoli per riscoprire la gioia del dare».

DIRETTA DI BERGAMO TV
I funerali di Piermario Morosini saranno trasmessi in diretta da Bergamo Tv. La famiglia ha infatti dato l'autorizzazione alle telecamere in chiesa in considerazione del grande affetto dimostrato da tutta Italia e del massiccio afflusso previsto per l'ultimo saluto a Morosini.

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