Anna dopo tante lacrime:
«Mi hai regalato la tua anima»

«Mario mi ha insegnato a vivere nel sacrificio, a vivere semplicemente, mi ha regalato la sua anima, i suoi occhi, i suoi respiri, il suo amore». La voce dolce sussurra appena le parole scritte su un foglio di carta. Anna, dopo tante lacrime e abbracci, rompe il silenzio.

«Mario mi ha insegnato a vivere nel sacrificio, a vivere semplicemente, mi ha regalato la sua anima, i suoi occhi, i suoi respiri, il suo amore». La voce dolce sussurra appena le parole scritte su un foglio di carta. Anna, dopo tante lacrime e abbracci, rompe il silenzio nella parrocchia di Monterosso, davanti alla bara del «suo» Piermario.

Con la voce, come se fosse un pennello, disegna il ritratto del fidanzato. Lenta e affettuosa, legge un testo che è qualche cosa di più, è l'insegnamento di vita che i due hanno condiviso: «Un uomo che non sacrifica mai nulla, rende la sua vita inutile. Io mi sacrifico ogni volta che vinco, perché è più pericolosa la vittoria della sconfitta. E voglio amare il resto della vita a ogni costo».

Un lungo e inteso applauso accompagna la ragazza, giocatrice di pallavolo, anche lei come il «Moro» amante dello sport, fino a che non si siede. Si unisce ai ragazzi del quartiere che, ginocchia al petto o gambe incrociate, sono per terra, sugli scalini dell'altare, in gruppo, come fatto chissà quante volte nel cortile dell'oratorio.

Ci sono davvero tutti, l'amico del cuore, gli zii, i cugini, i compagni di squadra e soprattutto i bambini di Monterosso e della Polisportiva che hanno fatto di quel 25 amaranto il loro idolo. La chiesa di San Gregorio Barbarigo è colma ancor prima che inizi la veglia celebrata dai curati don Atoine Guerini e don «Chicco» Cristiano Re, quest'ultimo di Borgo Santa Caterina.

«Che tempo è questo - dice don Chicco - È il tempo del dolore, del pianto e del silenzio. Chissà perché quando non c'è niente da dire, parliamo tanto. Perché ci fa paura il silenzio e non siamo più abituati a pensare. Oggi siamo qui tutti per Mario e questo è il regalo più grande che ci ha fatto. Il regalo di essere insieme perché la vicinanza è la forza più grande».

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