Calcio, indagati 21 procuratori
Parretti: «Sono tranquillissimo»

Ci sarebbe anche il bergamasco Giorgio Parretti  tra i procuratori di calciatori e alcune società di calcio nel mirino della Guardia di Finanza e della Procura della Repubblica di Piacenza, che indaga su una presunta evasione fiscale milionaria sugli ingaggi dei calciatori.

Ci sarebbe anche il bergamasco Giorgio Parretti  tra i procuratori di calciatori e alcune società di calcio nel mirino della Guardia di Finanza e della Procura della Repubblica di Piacenza, che indaga su una presunta evasione fiscale milionaria sugli ingaggi dei calciatori.

Le persone iscritte nel registro degli indagati dal pm Antonio Colonna sono 21, e rappresentano il gotha dei procuratori italiani.

Gli accertamenti sarebbero scattati un anno fa, durante una verifica a campione della polizia tributaria nei confronti del Piacenza Calcio, club in gravi difficoltà economiche e dichiarato fallito alcune settimane fa.

Nel corso dell'attività ispettiva, i militari avrebbero scoperto che la società aveva iscritto i costi degli agenti dei calciatori alla voce «Diritti pluriennali dei calciatori professionisti», detraendo così l'imposta indicata in fattura.
Una procedura illegale, secondo la Guardia di Finanza, che avrebbe comportato l'emissione di fatture false da parte degli agenti.

Il sospetto è che il meccanismo sia stato replicato anche in altre realtà, ben più grandi. La Procura di Piacenza sta infatti valutando come e quando allargare agli altri club l'indagine, che al momento è ancora alle fasi preliminari.

Parretti, da parte sua, esclude ogni coinvolgimento: «Sono tranquillissimo - dice - per il semplice fatto che tutte le mie prestazioni sono regolarmente fatturate, l'Iva è regolarmemte pagata e le tasse sui miei guadagni sono tutte regolarmente versate. Nè io nè altri procuratori di calciatori possono peraltro rispondere dell'eventuale uso scorretto che le società di calcio potrebbero fare delle nostre fatture. Il tema dell'interpretazioni delle norme su questo fronte è antico, ma io ho la coscienza assolutamente tranquilla. Sono certo che la magistratura farà piena luce sulla vicenda»

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