Colantuono: «Vittoria sofferta
Alla salvezza mancano 2 punti»

In quel tratto di prato Stefano Colantuono pareva uno che ha vinto il jackpot al Superenalotto e tenta di nasconderlo ai vicini, ma viene sopraffatto dalle emozioni. Difficile, in certi casi, trattenere ciò che ti monta dentro. La salvezza è dietro l'angolo. Ormai è fatta? Vota il sondaggio

In quel tratto di prato Stefano Colantuono pareva uno che ha vinto il jackpot al Superenalotto e tenta di nasconderlo ai vicini, ma viene sopraffatto dalle emozioni. Difficile, in certi casi, trattenere ciò che ti monta dentro. Anche se poi, davanti ai giornalisti, farai il brillante infiocchettando la divertente storiella delle questioni tricologiche, per fortuna senza la pretesa di essere creduto.

«Lo scatto? Pioveva e in testa non ho, più o meno come qualcuno di voi - racconta l'allenatore nerazzurro, consolandosi di fronte alle non rare pelate del plotone di cronisti -, la copertura che mi protegga. La pioggia mi dava fastidio, per questo ho cominciato a correre».

Allargando le braccia e agitando i pugni, mister? «Beh, vincere fa piacere, ma giuro che era più che altro per evitare la pioggia». Sarebbe bastato un ombrello o un impermeabile, ma facciamo finta di berla lo stesso. In, fondo, la cosa più importante è che il tecnico allergico alle precipitazioni abbia portato l'Atalanta nei pressi dell'unico riparo che conta: la quota salvezza. «Ci siamo avvicinati molto, vedremo i risultati di domani (oggi, ndr)», fa il prudente Colantuono.

È fatta, dai? «No - si schermisce, toccando ferro -, credo manchino uno o due punti per dirci salvi. Però la classifica è buona». La partita col Chievo, alla vigilia, a Zingonia è stata vissuta come un duello finale, e però sulla carta dava l'impressione di non essere così impervia.

«Sì - ammette il tecnico - prima della gara ho parlato coi ragazzi e ho capito che sentivano molto la partita. Per questo siamo scesi in campo troppo contratti. Il primo tempo è stato difficile, anche perché il Chievo è una squadra particolare: fisica, brava a chiudere tutti gli spazi, forte nelle ripartenze e sulle palle inattive. Noi nel finale dei primi 45' abbiamo provato a fare la gara, ma c'era la preoccupazione di essere infilati in contropiede: l'esperienza col Siena ci ha lasciato il segno. Dal punto di vista tattico e mentale posso considerarla una delle migliori partite della stagione».

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