Tomas Locatelli: «Io parte lesa»
Deferimenti settimana prossima

Con l'interrogatorio del calciatore bergamasco Tomas Locatelli (ex Atalanta), ascoltato per la seconda volta negli uffici romani della Procura federale, si è conclusa venerdì 4 maggio la prima parte dell'inchiesta sportiva sul calcioscommesse.

Con l'interrogatorio del calciatore bergamasco Tomas Locatelli (ex Atalanta), ascoltato per la seconda volta negli uffici romani della Procura federale, si è conclusa venerdì 4 maggio la prima parte dell'inchiesta sportiva sul calcioscommesse.

Tirato in ballo da Carlo Gervasoni per la presunta combine della partita Mantova-Ancona 2-2 del 30 maggio 2010, il 36enne ex giocatore del Milan (ora tesserato per l'Atletico Arezzo in serie D) ha chiesto di essere riascoltato dai collaboratori del procuratore Stefano Palazzi dopo l'audizione dello scorso 18 aprile.

«In questo calcioscommesse mi sento parte lesa - ha dichiarato Locatelli al termine dell'interrogatorio, durato circa due ore - perché sembra che alcuni giocatori del Mantova abbiano venduto alcune partite. Mi auguro non sia così, perché per me sarebbe una pugnalata da ragazzi con i quali ho condiviso tutto».

«Dal Mantova devo avere ancora un milione e 700 mila euro, la retrocessione ha portato al fallimento della società e ho presentato ricorso per avere i miei soldi. Ora però mi chiedo: se alcuni miei ex compagni hanno venduto le partite, è giusto pretendere i soldi dal presidente Lori?».

Locatelli ha poi avuto parole dure per l'ex compagno Gervasoni, secondo il quale ci furono due incontri tra alcuni calciatori del Mantova (Bellodi e Nassi, oltre a Locatelli e se stesso) e i colleghi dell'Ancona (il solo Mastronunzio nel primo colloquio, poi anche Cristante, De Falco e Colacone) per cercare un accordo sulla vittoria del club lombardo.

«Di Gervasoni ho una brutta idea - ha confessato Locatelli -, lui ha fatto tanti nomi e non posso pensare che siano tutti coinvolti nel calcioscommesse. E poi ha avuto il coraggio di pugnalare i suoi ex compagni, ragazzi che non predevano lo stipendio da mesi e non avevano i soldi per fare la spesa. La partita con l'Ancona non è stata combinata anche perché non era neppure quotata: tra l'altro Mastronunzio fece gol e ci mandò in serie C: oggi sono tornato qui in Procura per alcune precisazioni».

Raccolta la seconda testimonianza di Locatelli, nel weekend il procuratore Palazzi chiuderà il primo fascicolo della seconda inchiesta sportiva sul calcioscommesse. All'inizio della prossima settimana, come annunciato, sono attesi i deferimenti: aspettando le carte in arrivo dalle procure di Bari e Napoli, Palazzi non dovrebbe per ora occuparsi della serie A.

Le uniche eccezioni dovrebbero riguardare Atalanta, Novara e Siena (nonostante non sia ancora stato ascoltato il presidente Massimo Mezzaroma, citato da Gervasoni), tre squadre sotto osservazione per alcune partite della passata serie B.

Ma il terremoto è appena agli inizi: il primo processo (molte squadre di serie B e Lega Pro sono coinvolte) dovrebbe concludersi entro il 10 giugno, poi ce ne sarà un altro (probabilmente a luglio) con molti club di serie A sotto osservazione.

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