Calcioscommesse, Gatti scarcerato
Per l'amico di Carobbio obbligo di firma

È stato scarcerato, ma resta l'obbligo di firma per Vittorio Gatti. Dopo un'ora e mezzo di interrogatorio l'amico di Filippo Carobbio, camionista per una ditta di Mornico e pierre di una discoteca alle porte di Bergamo, è stato rimesso in libertà.

È stato scarcerato, ma resta l'obbligo di firma per Vittorio Gatti. Dopo un'ora e mezzo di interrogatorio l'amico di Filippo Carobbio, camionista per una ditta di Mornico e pierre di una discoteca alle porte di Bergamo, è stato rimesso in libertà.

Secondo le carte dell'inchiesta, Gatti sarebbe stato il factotum (un po' «tesoriere», un po' fattorino) dei capi che tiravano le fila degli «zingari», e cioè Almir Gegic e Hristiyan Ilievski. Di 48 anni, alzanese, l'8 maggio 2011 sarebbe stato spedito in Puglia dagli «zingari» a recuperare i soldi dopo che Palermo-Bari non era andata secondo i loro desiderata.

Gatti è finito nell'inchiesta di Cremona perché in un mese (dal 27/4 al 29/5/11) il suo telefono contatta per 127 volte quello in uso a Ilievski. Ma era stato Gegic a scoprirlo e ingaggiarlo, dopo un incontro casuale al ristorante Bacco Matto di Bergamo, dove il camionista cenava con Carobbio. Quest'ultimo ha riferito che la «carriera» dell'amico sarebbe avvenuta a sua insaputa. E però, quando Gatti torna da Bari, il suo cellulare viene segnalato a Nembro, dove abita Carobbio. Per il pm sarebbe andato a riferirgli l'esito della trasferta.

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