Inzaghi, abbondano i presupposti
per rivederlo in maglia nerazzurra

Abbondano, strada facendo, i presupposti per poter brindare al ritorno di Pippo Inzaghi a Bergamo. Elenchiamone un paio. La smentita su un suo ingaggio, secondo noi, esclusivamente strategica, di Pierpaolo Marino e la botta di immagine, campagna abbonamenti compresa, che ne deriverebbe.

Abbondano, strada facendo, i presupposti per poter brindare al ritorno di super Pippo Inzaghi a Bergamo. Elenchiamone, innanzitutto, un paio. La smentita su un suo ingaggio, secondo noi, esclusivamente strategica, di Pierpaolo Marino e la botta di immagine, campagna abbonamenti compresa, che ne deriverebbe.

Anche sotto l'aspetto calcistico vero e proprio, ci risulta, che pure in società riterrebbero il conclamato bomber ancora in grado di raggiungere una buona quota di gol utilizzandolo, magari, a partita in corso. Da non sottovalutare nemmeno l'interpretabile «benedizione» di German Denis che, in conferenza stampa a Zingonia, ha lanciato chiari messaggi sempre a favore dell'unico vincitore, nella storia atalantina (campionato 1996/1997) dell'ambita classifica dei marcatori in serie A.

La stessa maggioranza dei nostri supporter, attraverso diversi sondaggi, ha manifestato il proprio gradimento. Divisi a metà o giu di lì, invece, i media locali, ma - da come da anni gestisce il mercato - Marino non verrà condizionato né in un senso né nell'altro.

Vale, poi, la pena ricordare che da più parti giungono conferme sulla disponibilità di Inzaghi di indossare di nuovo la maglia nerazzurra. Tra il trasferirsi all'estero e un incarico nel settore giovanile del Milan, perché declinare l'eventuale opportunità di riabbracciare una piazza che non ha sbiadito alcun entusiastico ricordo nei suoi confronti? Particolare, anche questo, da prendere in seria considerazione.

Arturo Zambaldo

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