Calcioscommesse, giusto così
Palazzi non guarda in faccia a nessuno

I nuovi deferimenti, che vedono coinvolti Antonio Conte, giocatori (non esclusi quelli che vanno per la maggiore) e alcune società altrettanto qualificate smentiscono il «due pesi e due misure» ipotizzato da molti. Palazzi non ha guardato in faccia a nessuno.

I nuovi deferimenti, che vedono coinvolti Antonio Conte, giocatori (non esclusi quelli che vanno per la maggiore) e alcune società altrettanto qualificate smentiscono il «due pesi e due misure» ipotizzato da molti. In altre parole, in attesa di queste prime decisioni di Palazzi, si era diffusa la ferma convinzione che i «pesci grossi» l'avrebbero fatta, ancora una volta, franca a dispetto dei più deboli.

Il confronto, al riguardo, con l'Atalanta era inevitabile visto che il club nerazzurro aveva dovuto sopportare la grave zavorra dei sei punti di penalizzazione inflitti la scorsa estate in aggiunta al paio da scontare nel prossimo campionato. Anche se, per il momento, si tratta solo di deferimenti è il caso di sostenere che la giustizia sportiva sta proseguendo con una pur doverosa imparzialità.

Il fatto che non si sia sorvolato sulle presunte responsabilità nei confronti dell'ultimo vincitore dello scudetto, Antonio Conte, e sui nazionali Bonucci e Pepe, rafforza una continuazione di accertamenti all'insegna del rigoroso «senza guardare in faccia proprio a nessuno».

I messaggi, più o meno criptati, provenienti, a intermittenza, da chi ha le mani in pasta nella Federcalcio hanno sussurrato toni alquanto forti all'indirizzo dei sospettati. E l'ultimo bilancio che parla di 13 club e 44 tesserati nel mirino di coloro che indagano non può che far prevedere un autentico terremoto sul nostro calcio.

Tornando a noi atalantini non ci resta che attendere gli sviluppi consapevoli di aver già pagato, e come, il dazio per poi valutare le definitive decisioni. Ci si può, tuttavia, già ritenere soddisfatti al pensiero che un passo in avanti non è venuto meno.

Arturo Zambaldo

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