L'astinenza dal gol di Denis
Accade da sempre ai bomber

Per uno come German Denis che nel torneo scorso è risultato il re dei bomber atalantini (16 gol, e scusate se è poco) è piuttosto dura sopportare l'astinenza nel precampionato (l'unica rete, su rigore, contro un team dilettantistico).

Per uno come German Denis che nel torneo scorso è risultato il re dei bomber atalantini (16 gol, e scusate se è poco) è piuttosto dura sopportare l'astinenza nel precampionato (l'unica rete, su rigore, contro un team dilettantistico).

L'attendevamo, inutile nasconderlo, al sospirato appuntamento con il gol nella prima gara ufficiale della stagione, quella di sabato sera con il Padova. Niente da fare. Al suo posto hanno esultato Bonaventura e Brivio, gli autori dell'uno-due che hanno consentito alla squadra di mister Stefano Colantuono di accedere, con pieno merito, alla fase successiva della manifestazione nazionale.

Tutto è, così, da rimandare all'esordio in campionato di domenica 26, ospite allo stadio orobico la Lazio. Che la nostra punta si sblocchi non c'è da dubitare un solo istante. Le statistiche, al riguardo, sono lì a ricordarci che gli abbonati al gol di ogni epoca dopo un digiuno più o meno durevole, una volta segnato hanno poi ripreso a marciare col pallottoliere.

Perché, allora, non dovrebbe accadere per l'attaccante argentino, riscattato di recente dal Napoli e legandolo di nuovo ad Antonio Percassi con altri quattro anni di contratto? Intanto il Tanque, fortemente voluto da Pierpaolo Marino, la passata estate, è dall'inizio della preparazione a Rovetta che si sta allenando con grande impegno alla ricerca della miglior condizione.

Condizione fisica che, comunque, è già da ritenere soddisfacente. Sempre con il Padova, infatti, la sua prova va giudicata oltre la sufficienza visto che di generose sgroppate in avanti con relativi rientri ne ha evidenziati parecchi. Ha, poi, tentato due conclusioni accompagnate sonoramente dallo scontato auspicio dei tifosi e dei compagni ma l'ex portiere Ivan Pelizzoli, bergamasco di Curno, non si è lasciato sorprendere.

Arturo Zambaldo

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