Evasione fiscale dei club argentini
Nel mirino cessioni di Parra e Matheu

«Caccia grossa» del fisco argentino contro l'evasione fiscale da parte delle società di calcio. L'Afif ha infatti inviato una lettera alla Fifa, e per conoscenza alla Federcalcio argentina, perché intervenga contro le «triangolazioni».

«Caccia grossa» del fisco argentino contro l'evasione fiscale da parte delle società di calcio. L'Afif, l'amministrazione fiscale nazionale, ha infatti inviato una lettera alla Fifa, e per conoscenza alla Federcalcio argentina, perchè intervenga contro le cosiddette «triangolazioni» che i club utilizzano nei trasferimenti tramite un intermediario di un altro Paese o società ad hoc.

La lettera arriva all'indomani di una risoluzione e pubblicata oggi sulla Gazzetta Ufficiale, che annuncia la creazione di una lista di «paradisi fiscali sportivi», in cui verranno indicati i club calcistici esteri che partecipano a questo tipo di intermediazione.

Ad allertare il fisco argentino sulla scarsa trasparenza nel calciomercato nazionale è stato il trasferimento del difensore del River Plate, Jonathan Bottinelli e del centrocampista del San Lorenzo, Ignacio Piatti, avvenuti attraverso due club «satelliti» (il cileno Union San Felipe e l'uruguagio Sud America) e per i quali l'amministrazione statale ha chiesto «l'inabilitazione temporanea».

Secondo i media, il fisco avrebbe aperto altri fascicoli relativi ai trasferimenti di una decina di altri giocatori, tra i quali due 'italiani: quello di Roncaglia alla Fiorentina (dal Boca Juniors) e di Parra e Matheu all'Atalanta (dall'Independiente). Contemporaneamente, secondo il «Clarin», l'Afip potrebbe arrivare ad sospendere, sempre per evasione fiscale nella campagna trasferimenti, altri 35 giocatori, diversi dei quali militano in 5 grandi club della massima serie.

A fronte di ciò, alcune società avrebbero minacciato di bloccare la prossima giornata di campionato. Le cosiddette «triangolazioni» nel calciomercato argentino non rappresentano una novità e negli ultimi anni hanno preso piede per cercare di aggirare gli ostacoli fiscali: in Argentina le ritenuta fiscale è del 24%, mentre in Cile è solo del 19% e in Uruguay ancora più bassa.

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