Peluso gioca male ma è in azzurro
Speriamo in un'iniezione di fiducia

Che il calcio sia strano non c'è bisogno di ricordarlo. E che sia tutt'altro che scientifico è assodato. Preamboli, entrambi, accostabili alla seconda chiamata, in rapida successione, in Nazionale di Federico Peluso, nonostante il difensore stia giocando male.

Che il calcio sia strano non c'è bisogno di ricordarlo. E che sia tutt'altro che scientifico è assodato. Preamboli, entrambi, accostabili alla seconda chiamata, in rapida successione, in Nazionale di Federico Peluso. Se il mondo della pedata fosse, invece, razionale il commissario tecnico azzurro Cesare Prandelli avrebbe dovuto cancellare dalla sua agenda, di questi tempi, il nostro difensore viste le prove insufficienti nei due turni iniziali di campionato.

Neppure i tifosi atalantini si sarebbero sognati di rivederlo, subito, con la prestigiosa maglia della Nazionale. Gli stessi, numerosi messaggi inviati dai supporter nel corso della puntata «TuttoAtalanta diretta stadio» di domenica sera su Bergamo Tv parlavano di un Peluso demotivato a causa del mancato approdo in un club blasonato.

In altre parole Peluso non avrebbe, ancora, metabolizzato la delusione. Evidentemente, però, Prandelli continua a considerarlo abile per il gruppo da lui gestito. Il ct non deve essersi dimenticato della sua prestazione, sicuramente da sufficienza piena, all'esordio contro l'Inghilterra.

L'imprevista ma tanto gradita presenza nel club Italia inietterà un'abbondante dose di fiducia al ventottenne giocatore romano, proprio perché coincide con un momento per lui molto delicato. Contemporaneamente i sostenitori atalantini dovrebbero gioire al pensiero che, con un Peluso ritrovato, ne godrà anche l'efficienza dell'intera squadra.

Alzi la mano chi non auspica di rivedere, sin dalla ripresa del campionato con il Milan, il Peluso, per lunghi tratti, straordinario della passata stagione? Noi, se vi interessa, la teniamo rigorosamente abbassata!

Arturo Zambaldo

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