Gli auguri di Bettoni a Gimondi
«Vita da campione, uomo saggio»

«Settant'anni ben portati. Perché ben vissuti. Felice Gimondi è giustamente un'icona della nostra terra perché porta scolpite nella sua bella figura di bergamasco, le virtù, le caratteristiche, il Dna antropologico della nostra gente di montagna e di pianura, di storie di "discese ardite e di risalite"».

«Un campione di ciclismo, lo sport prediletto e più diffuso nelle valli bergamasche. Un campione di serietà e di responsabilità, le virtù popolari che tanto possono ancora dare all'orgoglio del Paese. Bella la canzone a lui dedicata, "Come sono Felice Gimondi, con gli occhi rotondi la testa quadrata la bici scassata". Sì, con lui siamo stati felici - il suo nome una promessa! - quando abbiamo vinto il Tour de France, il Giro d'Italia, la Vuelta, il titolo mondiale a Barcellona».

«Gimondì, con l'accento sulla i alla francese, perché su quelle strade il local bergamasco è diventato global europeo, nel coniugare tenacia e fatica con l'eleganza e la padronanza tecnica, rinverdendo la caparbietà di Bartali e la classe di Coppi. Un giusto stupore per questa bella vita da campione, da dirigente, da bergamasco, da saggio uomo del suo tempo che ancora per tanti anni sarà un riferimento di coraggio per un Paese che deve ritrovare lo spirito di un'altra bella canzone a lui dedicata e al "cannibale" Merckx, «quando la strada sale, non ti voltare, sai che ci sarò».

Valerio Bettoni
Presidente Coni Bergamo

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