Atalanta, l'impresa è servita
Ma non è stata una vittoria casuale

Atalanta, l'impresa è servita. E che impresa: una vittoria a San Siro si ricorda negli anni. Ma stavolta c'è qualcosa in più, Perché quella con il Milan non è il casuale successo di una piccola squadra di provincia che scippa tre punti.

Atalanta, l'impresa è servita. E che impresa: una vittoria a San Siro si ricorda negli anni. Ma stavolta c'è qualcosa in più, Perché quella con il Milan non è il casuale successo di una piccola squadra di provincia che scippa tre punti al termine di novanta minuti vissuti sulle barricate.

I nerazzurri hanno impartito una dura lezione di gioco ai padroni di casa. E l'uno a zero finale non riassume davvero quanto visto in campo. Oltre al super gol di Luca Cigarini, l'Atalanta ha colpito un palo con Denis e ha avuto un'altra occasione clamorosa con Maxi Moralez, forse il migliore se proprio si deve stilare una classifica tra i quattordici giocatori scesi in campo, tutti davvero protagonisti.

Il Milan è stato sbaragliato in ogni zona del campo, dalla difesa all'attacco, passando per un centrocampo super. Dall'altra parte, se Allegri aveva problemi alla vigilia, la cura nerazzurra non ha fatto che aggravare il paziente, parso lento e con poche idee.

Solo Emanuelson ha creato qualche problema alla difesa dell'Atalanta ma di palle in area di rigore il Milan ne ha messe davvero pochine. E la parte rossonera di San Siro, sconfitta anche sulle tribune dai tifosi nerazzurri, ha capito ben presto che non era la serata giusta per i propri colori: una decina di minuti, giusto il tempo di prendere le misure e contenere le velleitarie sfuriate dell'attacco del Milan, e l'Atalanta ha imposto la legge di una squadra autoritaria, tranquilla in difesa e sempre pericolosa quando si doveva puntare la porta di Abbiati.

E alla prima occasione buona, Denis ha piazzato la zampata, fermato solo dal palo. Poi, nella ripresa, il capolavoro è stato ultimato. Milan sempre più in affanno e Atalanta sempre più consapevole che i tre punti non erano un miraggio. Fino al tiro da fuori area di Cigarini che ha matato Abbiati e ha reso perfetta la serata.

Il cosiddetto assalto finale degli ex campioni del mondo è sembrato più rispettoso della forma che della sostanza. Tanti palloni spediti in area, ma pochi pericoli segnalati davanti a Consigli. Davvero difficile trovare un punto debole nella formazione messa in campo di Stefano Colantuono.

Semmai, ultimo ma non certo nei meriti, bisogna citare il mister, che come il solito ci ha messo del suo. Prima centrando la formazione e poi azzeccando ogni mossa sul campo, quando sorprendendo tutti, critici per primi, ha inserito Ferri, Cazzola e De Luca: tre sorprese. Ma di sorprendente questa Atalanta forse ha ben poco, visto la continuità di risultati che ormai mantiene da oltre un anno.

Arturo Zambaldo

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