Successo per l'Iron Man Annovazzi
Conquista l'Elba e chiude

Dall'Elba all'Elba Matteo Annovazzi ha definitivamente chiuso il cerchio, e dice che stavolta, al traguardo, insieme al sudore erano le lacrime a sgorgare: «Ho rivisto un film lungo 13 anni. La mia storia con le distanze impossibili finisce qui».

Dall'Elba all'Elba Matteo Annovazzi ha definitivamente chiuso il cerchio, e dice che stavolta, al traguardo, insieme al sudore erano le lacrime a sgorgare: «Ho rivisto un film lungo 13 anni, sapevo che erano i titoli di coda. La mia storia con le distanze impossibili finisce qui».

Fra i tanti modi in cui si può chiudere una carriera, questo 36enne triatleta di Romano Lombardia ha scelto il più elegante in assoluto, dicendo stop all'apice della forma. Si è imposto in 9h54'28” nel massacrante Iron Man dell'isola d'Elba (3,8 km a nuoto, 180 in bici e 42 e 195 metri di corsa) non distante dalla performance che sullo stesso percorso, nel 2009, vinse il primo dei suoi tre titoli italiani: «E stavolta si poteva anche far meglio, senza un violento acquazzone che ha complicato un bel po' la frazione di corsa», parte Matteo, curriculum che parla anche di altre tre podi tricolori individuali (cinque i titoli a squadre vinti con il Peperoncino Team di Torino). «Quel che più conta, al tirare delle somme, è stato finire come si deve in un luogo che per me è una seconda casa: sul tracciato, dai bambini agli anziani tutti urlavano “tutti pazzi per Annovazzi”. Segno che ho lasciato qualcosa».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 3 ottobre

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