Calcio, Manganelli avverte:
«Sta per venire fuori altro»

Il capo della Polizia Antonio Manganelli non fornisce dettagli, ma le sue parole bastano da sole per agitare il mondo del calcio, già duramente provato dalle inchieste sul calcioscommesse le quali hanno tolto il coperchio ad "alcuni comportamenti scorretti che hanno già portato a clamorose risposte".

Il capo della Polizia Antonio Manganelli non fornisce dettagli, ma le sue parole bastano da sole per agitare il mondo del calcio, già duramente provato dalle inchieste sul calcioscommesse le quali hanno tolto il coperchio ad "alcuni comportamenti scorretti che hanno già portato a clamorose risposte".

Sembra però che le sorprese siano tutt'altro che finite, se il numero 1 della Polizia, alla presentazione della prossima assemblea dell'Interpol annuncia che altri comportamenti "stanno per venire fuori e porteranno a ulteriori risposte, se possibili ancora più clamorose".

Manganelli aveva già prefigurato scenari inquietanti il 5 marzo di quest'anno e, puntualmente, a fine maggio scattò la terza ondata di arresti nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Cremona in cui furono arrestati anche il laziale Stefano Mauri e l'ex genoano Omar Milanetto.

Nella città lombarda le novità sono attese soprattutto dall'arrivo in Italia da Almir Gegic, ritenuto al vertice del gruppo di scommettitori degli zingari, latitante dal giugno del 2011 perchè pende nei suoi confronti un'ordinanza di custodia cautelare per l'inchiesta della Procura di Cremona. Gegic ha di recente ribadito la sua intenzione di tornare in Italia per costituirsi e il suo arrivo potrebbe dare nuova linfa al procedimento del procuratore Roberto di Martino.

Altra inchiesta a Bari, dove ex giocatori fuori rosa della società pugliese sono stati sentiti di recente dai carabinieri come persone informate dei fatti su due nuove partite di serie B perse dai biancorossi: Bari-Treviso (10 maggio 2008, 0-1) e Salernitana-Bari (23 maggio 2009, 3-2). Tutto questo mentre a Bari l'inchiesta ha già visto dei patteggiamenti, su tutti quello di Andrea Masiello, che ha patteggiato al pena a 22 mesi ed è tra i principali indagati a Cremona mentre è stato sentito come persona informata sui fatti dai carabinieri pugliesi l'allenatore della Juventus Antonio Conte che a Cremona è invece indagato per associazione a delinquere e frode sportiva.

Altro fronte Napoli, dove è aperto un procedimento sulle presunte combine, ma le novità più recenti sono venute dalla visita della Guardia di Finanza nelle sedi della Figc a Roma e in quelle del Napoli, a Castelvolturno e, sempre a Roma, negli uffici della Filmauro, la società di produzione cinematografica del presidente Aurelio De Laurentis. Un'inchiesta ancora senza nomi iscritti nel registro degli indagati e che nasce da una serie di segnalazioni arrivate in procura su presunte irregolarità riguardo i contratti di alcuni calciatori professionisti che sono stati ceduti dalla società partenopea ad altre squadre. Si vuole verificare la correttezza dei rapporti tra giocatori e procuratori e la regolarità delle posizioni anche dal punto di vista fiscale.

Nell'inchiesta sul calcioscommesse, invece, Matteo Gianello, ex terzo portiere del Napoli, e Silvio Giusti, centrocampista che ha militato nelle serie minori prima di approdare al Chievo sono stati raggiunti da un avviso di chiusura delle indagini, che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, mentre l'inchiesta prosegue per altri. Per sapere su quale fronte potranno esserci le "risposte ancor più clamorose" di cui parla Manganelli è solo necessario attendere. (ANSA).

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