Colantuono ringhia dopo Pescara
«Non è questa la strada giusta»

Colantuono commenta la partita contro il Pescara: «Bisognava essere più cinici. Abbiamo sbagliato quattro gol clamorosi e non è la prima volta che ci capita. Non è questa la strada giusta per salvarsi, bisogna capitalizzare le occasioni». Vota il sondaggio

Mister Colantuono, la partita l'ha cambiata l'espulsione di Peluso, vero?
«Beh, sì. Il calcio vive di episodi. Noi, però, seppur in inferiorità numerica per quasi tutto il secondo tempo, abbiamo fatto una buona prestazione: non abbiamo rinunciato a giocare e abbiamo colpito anche un palo con Brivio. Fossimo rimasti in undici, credo che sarebbe finita diversamente».
Il secondo cartellino giallo a Peluso è frutto di un eccesso di severità dell'arbitro o di un'ingenuità del giocatore?
«Per me non era da espulsione. Peluso ha fatto un'entrata a centrocampo, non era cattiva, l'avversario non è nemmeno caduto. È stata una decisione affrettata, come la prima ammonizione: Peluso aveva colpito la palla col braccio sulla fascia, involontariamente».
Ecco, magari se si fosse concretizzato di più nel primo tempo...
«Sì, lì bisognava essere più cinici. Abbiamo sbagliato quattro gol clamorosi e non è la prima volta che ci capita. Abbiamo fatto la stessa cosa a Roma, e là non ci hanno perdonato. Non è questa la strada giusta per salvarsi, bisogna capitalizzare le occasioni. Se fuori casa te ne càpitano quattro o cinque e non ne sfrutti almeno una, non puoi poi sperare di vincere la partita».
Anche perché raramente ci si trova davanti ad avversari così poco in palla.
«Il primo tempo, quando stavamo in parità numerica, mi sembrava una partita del giovedì...».
Prego?
«Sì, per numero e facilità nel creare occasioni, voglio dire».
Lasciando intendere che il livello del Pescara è dilettantistico?
«No, voglio dire cheee? paradossalmente, il Pescara ha 8 punti e adesso sarebbe salvo».
Paradossalmente?
«Intendo dire che comunque è una neopromossa a cui può capitare di fare una partita sotto tono e che di fronte aveva l'Atalanta, squadra che lo scorso campionato ha fatto 52 punti».
E che quest'anno fatica a ingranare. Forse perché i protagonisti della scorsa stagione sono un po' giù di tono. Cominciamo da Maxi Moralez che, al momento della sostituzione, è addirittura passato dietro la panchina pur di non incrociarla. Uno sgarbo figlio della supponenza?
«Non mi sembra che abbia fatto nulla di che. Non montiamoci sopra un caso. Era dispiaciuto per la sostituzione, e lo posso capire. Però ci sono rimasto male, perché all'Atalanta esistono delle regole di rispetto e di buona educazione che vanno rispettate. All'Atalanta stanno solitamente tutti muti e buoni. Ma se devo essere sincero, quello più dispiaciuto per la sostituzione ero io. Perché fino a quel momento Maxi era stato uno dei migliori».
E perché l'ha tolto, allora?
«La motivazione è di tipo tattico. Essendo rimasti in inferiorità numerica, dovevo riequilibrare la squadra. Altrimenti, mai l'avrei sostituito».
Schelotto, da cui ha dichiarato di aspettarsi di più, le è piaciuto?
«Le mie dichiarazioni dei giorni scorsi sono state travisate. Qualcuno è arrivato a scrivere stupidaggini del tipo che io attaccavo Schelotto e Peluso. Da Schelotto non mi aspetto risposte. Di Schelotto ho solo detto che mi aspetto un rendimento come quello dello scorso anno, che per ora non ha potuto raggiungere a causa degli infortuni. Non ho mai detto che mi sento deluso da lui. E di questa sua prestazione sono soddisfatto, soprattutto per il secondo tempo».
Denis?
«Anche lui secondo tempo ha lavorato bene».
Già, ma ancora una volta non è riuscito a rendersi pericoloso.
«E che te devo dì?» (allargando le braccia). Di Bonaventura, invece, che dice? «Sono soddisfatto, così come sono soddisfatto di tutti». È uscito anzitempo: infortunio o stanchezza? «No, un principio di crampi».
Cazzola, pure lui fuori prima del fischio finale. Scelta tattica?
«No, aveva preso una pallonata in faccia nel primo tempo e già da qualche minuto mi aveva chiesto di essere sostituito».
E così è finito per entrare Scozzarella, che - con tutto il rispetto - finora era stato buttato dentro quando le partite erano già in pratica chiuse.
«Embé? Dovevo fa' entrà er massaggiatore?».
No, anzi. Però è la spia che - sempre con rispetto per Scozzarella - il reparto di centrocampo è alla frutta.
«A parte il fatto che Scozzarella ha fatto la sua parte, beh sì, a centrocampo siamo decimati. Biondini e Carmona sono out per infortunio, e col Napoli mancherà Cigarini per squalifica».
Periodo difficile.
«Cercheremo di far fronte. E, vedrete, quando rientreranno gli assenti potremo fare altri discorsi».

Stefano Serpellini

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