Marino: con la rosa al completo
dimostrata la nostra competitività

Intervista a largo raggio al direttore generale nerazzurro Pier Paolo Marino nella settimana in cui piovono consensi e complimenti, in quantità industriale, al team atalantino. Ci sarebbe da meravigliarsi del contrario visto il sesto posto solitario in classifica.

Intervista a largo raggio al direttore generale nerazzurro Pier Paolo Marino nella settimana in cui piovono consensi e complimenti, in quantità industriale, al team atalantino. Ci sarebbe da meravigliarsi del contrario visto il sesto posto solitario in classifica e l'ultimo exploit, degno di un posticino di rilievo nell'ultra centenaria storia del club orobico, contro un'Inter reduce dal blitz di Torino contro la capolista Juventus.

METAMORFOSI DEI RISULTATI IN POSITIVO «Il cambio di rotta, dopo le precedenti tre sconfitte di fila, lo si deve, innanzitutto, al recupero intero della rosa. Troppe e importanti, infatti, erano le assenze per vedere in campo una squadra in grado di esprimersi al meglio. Poi, evidentemente, qualche lezione ci è servita per riflettere a fondo su quello che non andava e per rialzarci in tempi abbastanza stretti»

LA SVOLTA DECISIVA CON IL NAPOLI «Il là al ritorno all'efficienza, è figlia del successo sul Napoli, di fronte a una formazione che a Bergamo era arrivata con il giustificato ruolo di favorita d'obbligo. L'aver vinto con pieno merito ci ha portato quel grado di autostima che ci ha sbloccato. Autostima che ha successivamente contribuito ad affrontare l'Inter con la convinzione ideale per poter dire la nostra nonostante la riconosciuta potenzialità della squadra di Stramaccioni».

DENIS, OVVERO; IL VALORE AGGIUNTO «Adesso, inoltre, annoveriamo German in una condizione di forma ottimale. E non mi riferisco soltanto per la doppietta messa a segno domenica scorsa. Anche in assenza di gol, la nostra punta è stata molto utile al collettivo. D'altro canto, con la stazza fisica che si ritrova, non c'è da pretendere che entri in condizione al pronti-via del campionato. Lo stesso discorso, più o meno, vale per Stendardo, pure lui tornato al top in questi ultimi tempi».

A PARRA È MANCATO SOLO IL GOL «Se l'argentino, subentrato a Denis, avesse segnato nel finale di partita, avrebbe ricevuto unanimità di consensi. A togliergli la grande soddisfazione di esultare al gol è stato unicamente il prodigioso intervento del portiere interista. Vedrete, comunque, che si presenteranno altre occasioni a Parra per esprimere le sue effettive capacità. Bravo, inoltre, è stato Stefano Colantuono a inserirlo in partita al momento opportuno: quando, cioè, ha riscontrato i concreti progressi di ambientamento».

ROSEO IL PROSSIMO FUTURO «Anche se nel calcio la prudenza va puntualmente privilegiata sarebbe irrazionale, oggi come oggi, guardare titubanti al prosieguo di stagione. La cosa certa e non da sottovalutare affatto sono i 20 punti sin qui collezionati sul rettangolo di gioco. Un bottino, per di più, meritato che ci consente di affrontare le prossime sfide con adeguata tranquillità e consapevolezza dei nostri mezzi».

Arturo Zambaldo

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