Segnano sia Parra, sia De Luca
Alternativa per Denis in attacco

Parra c'è! La sua doppietta è li da vedere. L'oggetto misterioso, finalmente, non dovrebbe essere più tale. I due gol al Cesena assegnano, così, un futuro all'attaccante argentino finora poco considerato. Mister Stefano Colantuono gli ha concesso la classica chance.

Parra c'è! La sua doppietta è li da vedere. L'oggetto misterioso, finalmente, non dovrebbe essere più tale. I due gol al Cesena assegnano, così, un futuro all'attaccante argentino finora poco considerato. Mister Stefano Colantuono gli ha concesso la classica chance e da oggi può considerarlo abile e arruolato, quanto meno, per il ruolo di vice Denis.

D'accordo che una rondine non fa primavera e che gli avversari di turno non erano di grande caratura, ma il test rimane abbastanza affidabile. Se aggiungiamo che pure De Luca ha portato a termine la «missione» per l'Atalanta è stato un giorno utile per cercare altre soluzioni per il reparto offensivo.

Non ci voleva l'infortunio di Guido Marilungo: un enorme in bocca al lupo, alla nostra punta, brava ma eccessivamente sfortunata. Della rabberciata formazione messa in campo abbiamo, inoltre, apprezzato Scozzarella e Radovanovic, entrambi osservati speciali dal mister.

Il primo, che ha giocato da trequartista dietro le due punte (i citati Parra e Marilungo), ha evidenziato vitalità e reattività non comuni; l'altro, schierato da centrale di centrocampo, ha detto chiaro e tondo di aver lasciato, definitivamente, alle spalle il grave infortunio che lo aveva tenuto lontano dal campo a lungo. In definitiva, altre due pedine, di cui l'allenatore nerazzurro potrà tenere conto per il futuro.

Una gara, quella contro i romagnoli, tutt'altro che inutile. L'aver anche superato il turno di Coppa Italia non fa accrescere l'autostima all'intero collettivo: affrontare l'11 dicembre, allo stadio Olimpico, la Roma è infatti motivo di orgoglio e non solo. 

È il caso di ricordare che nel 1962-1963 l'Atalanta conquistò il suo primo e, sin qui, unico, blasonato trofeo, ovvero la Coppa Italia con la tripletta di un Angelo Domenghini, bergamasco di Lallio, allora giovanissimo.

Arturo Zambaldo

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