Atalanta, strigliata di Colantuono
Sonetti: ok, vedremo i suoi effetti

Nel dubbio «ha fatto bene», dicono. In dubbio pro mister. Cioè, pro lavata di capo, pro ramanzina, pro sfuriata, pro tremore di muri atalantini. Pro Colantuono, che lunedì ha «attaccato al muro» l'Atalanta piccina picciò delle ultime due settimane.

Nel dubbio «ha fatto bene», dicono. In dubbio pro mister. Cioè, pro lavata di capo, pro ramanzina, pro sfuriata, pro tremore di muri atalantini. Pro Colantuono, che lunedì a Zingonia ha «attaccato al muro» l'Atalanta piccina picciò delle ultime due dimenticabili settimane, diluite in tre ko, pochi sorrisi e meno rabbia in campo.

«Ma non credo che l'Atalanta si sia imborghesita», dicono e dunque il dubbio sul perché della recessione resta: è una questione di pancia, di testa, di grilli? Che le piglia, a questa squadra, gigantesca coi giganti, formichina nei formicai?

«Alla storia delle motivazioni non credo», tuona sor Nedo  Sonetti, ché se c'è uno che tuonava fulmini quello è proprio lui. «Tre sconfitte di fila fanno riflettere ma aver vinto con le grandi e perso con squadre alla portata non è necessariamente questione di motivazioni differenti, è semplice fisiologia: fai bene per un periodo, cali in quello successivo, nulla di strano - annacqua l'incendio Sonetti -. Detto questo la strigliata di Colantuono ci sta, è un fatto positivo e ora ne vedremo l'effetto sabato col Parma. Occhio però: sabato servono i tre punti, ma senza perdere la testa».

«Può darsi, ma partiamo da un fatto: la classifica dell'Atalanta è ottima anche dopo le tre sconfitte consecutive - smonta i cattivi pensieri Ottavio Bianchi -. Detto questo, è vero che fa effetto aver perso con squadre alla portata e aver vinto con le più forti, ma in effetti solo la sconfitta in casa col Genoa rode, il resto (i ko a Firenze e Bologna, ndr) ci può stare. Capita».

Leggi di più su L'Eco di mercoledì 5 dicembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA