Donadoni ritorna a Bergamo
«Per me è una grande emozione»

Aveva compiuto 19 anni solo da tre giorni quando ad 8' dal termine della gara contro la Pistoiese che inaugurava il campionato di serie B (82/83) Ottavio Bianchi lo mandò in campo a sostituire Foscarini per aiutare l'Atalanta.

Aveva compiuto 19 anni solo da tre giorni quando ad 8' dal termine della gara contro la Pistoiese che inaugurava il campionato di serie B (82/83) Ottavio Bianchi lo mandò in campo a sostituire Foscarini per aiutare l'Atalanta ad amministrare il vantaggio realizzato da Sandri.

Sono trascorsi trent'anni e Roberto Donadoni ricorda ancora quell'esordio, ma soprattutto non fa mistero della sua gratitudine nei confronti della società che lo ha allevato, lo ha lanciato nel grande calcio dove ha raccolto successi sia in campo nazionale che internazionale.

Quando gli chiedi il miglior ricordo conservato di quell'Atalanta risponde: «Non saprei fare una scelta. Sono stati anni meravigliosi, qui ho vissuto la mia giovinezza, ho fatto le mie prime esperienze, devo molto a questa società ai suoi dirigenti, ai suoi sostenitori. Tornare a Bergamo per me è sempre un'emozione: questo stadio ha per me un fascino particolare».

Di fronte all'ipotesi di un futuro da allenatore in nerazzurro, Donadoni ricorda che è difficile essere profeta in patria, concludendo con un «mai dire mai» che lascia aperta ogni eventualità. Affrontando il discorso Atalanta, non manifesta eccessivo stupore per il suo rendimento discontinuo: «Credo sia il male che lega ogni squadra di media classifica, ma questo non mette in discussione la sua forza. Trovare spiegazioni logiche non è facile, anche questo è il bello del calcio. Se non ci fossero gli imprevisti probabilmente sarebbe di una monotonia esasperante».

Sul campionato attuale parla di grande equilibrio: «Anche nell'alta classifica dove solo la Juventus dimostra continuità. Nel ruolo di dirette inseguitrici si sono alternate due o tre squadre. Sul fondo della graduatoria regna l'incertezza, lo prova il fatto che il ruolo di fanalino di coda cambia di nome quasi ogni giornata. Anche il Siena che veniva considerato un indiziato alla retrocessione per la penalizzazione, ha recuperato lo svantaggio rapidamente e può sperare».

Leggi l'intervista completa di Elio Corbani a Donadoni su L'Eco di venerdì 7 dicembre

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