«Grazie Bellini, grande uomo
Hai dato una lezione di vita»

Sono mamma di un ragazzo di 17 anni che, da tempo, frequenta assiduamente lo stadio e segue con entusiasmo e passione tutte le vicende riguardanti la squadra del cuore, l'Atalanta. Il calcio, che pratica a livello amatoriale, è parte rilevante della sua quotidianità e ogni accadimento in questo ambito genera in lui, e di riflesso nella sua famiglia, delle emozioni che sfociano in appassionati dibattiti.

Purtoppo sono molti gli eventi che lo amareggiano, dal calcioscommesse a Schelotto che prende a sberle la fidanzata, ma altrettante sono invece le notizie che lo animano e lo fanno schierare: una tra tutte, la recente vicenda di Stendardo, personaggio che, ora, egli ammira ancora di più per la grande forza di volontà che ha dimostrato. Lunedì sera a Fontanella, paese in cui abitiamo, l'oratorio ha organizzato un incontro il cui relatore era il capitano Bellini. Da quell'incontro, mio figlio e come lui anche gli altri partecipanti, è tornato visibilmente emozionato e con una carica d'entusiamo incredibile.

Lui, timido e riservato, mi ha detto: «È un grande uomo, ci ha fatto proprio una lezione di vita parlando della sua infanzia e del suo percorso. Ha parlato di calcio ma anche della fede e del rapporto tra genitori e figli; l'abbiamo sentito molto vicino a noi. È davvero un grande».

Ora, da mamma che vive l'esperienza meravigliosa e allo stesso tempo faticosa di crescere un figlio, non posso che dire un grazie, di cuore, a Bellini per la sua grande disponibilità nel coinvolgere i nostri ragazzi e nel cercare di trasmettere loro valori importanti e sempre più rari, ma anche a tutta l'Atalanta perché, nel bene e nel male, nella vittoria e nella sconfitta, dimostra di essere una squadra pronta al sacrificio e ciò per tutti noi è un grande insegnamento.

Una mamma di Fontanella