Atalanta, ha ancora un senso
parlare di obiettivo salvezza?

Parlare ancora di “salvezza” vi sembra proprio razionale? Da privilegiare le cifre che tagliano, il più delle volte, la classica testa al toro. I nerazzurri hanno finora messo in cassaforte 26 punti (sarebbero, come noto, 28 ma lasciamo perdere…) quando al termine del campionato mancano 15 gare.

La quota salvezza viene, di norma, fissata intorno ai 40 punti che, però, alla resa dei conti si raggiunge sui 37/38. Altro dato significativo: sulla zona rossa l'Atalanta (mai coinvolta) vanta un margine di 6 lunghezze. Ultimo numero da prendere in considerazione: ai nerazzurri servono, ancora, dagli 11 ai 14 punti tenendo, inoltre, presente che dietro, in classifica, stazionano ben 7 squadre.

Stando così le cose, liberissimi, da parte di qualcuno, di andare controcorrente stravolgendo però calcoli e tabelle, pressoché, insostenibili. Il nuovo quadro che si è venuto a determinare (una forte spinta l'ha data il prezioso blitz di domenica a Palermo) induce a chiedersi quello che accadrà da qui alla conclusione del campionato, non appena l'aritmetica sancirà, al cento per cento, la nuova permanenza in serie A.

Nella passata stagione sportiva si inseguì il record dei punti (52) poi brillantemente centrato. Il traguardo, riteniamo, potrebbe essere riproposto. Contemporaneamente è probabile che la dirigenza in piena sintonia con mister Stefano Colantuono strizzino a dovere l'occhio a uno o più componenti di una Primavera che, con Walter Bonacina in panchina, sta collezionando palpabili risultati su ogni fronte.

A proposito di giovani fresco di appartenenza nell'organico c'è il talentuoso Livaja, del resto e a buon diritto smanioso, quanto meno, di pesanti minutaggi in prima squadra. Fermiamoci sul prossimo-futuro atalantino brindando, comunque, da adesso che se ci si proietta con largo anticipo è perché la situazione lo consente.

Arturo Zambaldo

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