Del Grosso: «Contro il Siena
match importante, non decisivo»

Si avvicina uno dei match fondamentali di questa stagione ed in casa Atalanta tocca agli ex parlare della sfida in programma a Siena domenica. Dopo Contini è Cristiano Del Grosso a presentare la partita, che potrebbe essere la chiave di volta della stagione.

Si avvicina uno dei match fondamentali di questa stagione ed in casa Atalanta tocca agli ex parlare della sfida in programma a Siena domenica 3 marzo alle 15. Dopo Contini è Cristiano Del Grosso a presentare la partita, che potrebbe essere la chiave di volta della stagione.

«Non è decisiva, ma è importante. Vogliamo vincere per uscire da un periodo in cui le cose non sono andate bene. Rispettiamo l'avversario, ma dobbiamo fare punti pesanti. Non possiamo più sbagliare niente, siamo coscienti del momento, ma anche della nostra forza: bisogna alzare il livello di concentrazione. Se avremo la personalità giusta si può fare un grande risultato. Siamo davanti a loro e sappiamo che vincendo potremo distanziarli ancora di più. Il ritiro ci dà serenità, è un momento che comprendiamo e stando insieme si riflette di più. Vogliamo rispondere sul campo alla critiche che sono arrivate alla difesa: è chiaro che i nuovi innesti abbiano bisogno di un po' di tempo».

Del Grosso ha vissuto ben 5 stagioni in maglia senese. Nella partita del Franchi le emozioni si accavalleranno per il terzino nerazzurro, che ritroverà così tanti vecchi amici. «Sono la squadra più viva tra le tre in basso. Prima facevano fatica a segnare, adesso è tutto diverso con Emeghara, un giocatore veloce. Hanno un reparto offensivo insidioso con Rosina e Sestu, due giocatori abili nell'uno contro uno. Noi dobbiamo imporre il nostro gioco con grande grinta e attenzione. Dopo 5 anni in una squadra è la prima volta che mi capita di tornare, più che altro sarà l'attesa, ma non penserò al passato. La tifoseria di Siena è meno numerosa di quella di Bergamo, ma ci credono e danno una mano alla squadra, anche se dal punto di vista ambientale la si può tranquillamente reggere. Per me era una grande famiglia, ho legato e sento ancora fuori dal campo Sestu, Pegolo, Terzi e Reginaldo, amici e ottimi giocatori e giocarci contro sarà strano».

Simone Masper

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