Telgate, il club nasce nell'oratorio
Gli iscritti fanno boom: subito 300

Elio Corbani, nella prima riunione del nuovo Consiglio, l'aveva auspicato. Bisognava allargare il numero dei Club, cominciando dagli oratori. E mentre spiegava la proposta, Roberto Selini stava già pensando al da farsi.

Elio Corbani, nella prima riunione del nuovo Consiglio, l'aveva auspicato. Bisognava allargare il numero dei Club, cominciando dagli oratori. E mentre spiegava la proposta, Roberto Selini stava già pensando al da farsi. Perché, in effetti, a Telgate c'era un oratorio che funzionava alla grande e, in compenso, non c'era ancora un Club Amici. Nel paese di Selini e di Ivan Ruggeri, sembrava un paradosso.

Ora quella richiesta è diventata realtà, alla presenza di Marino Lazzarini, presidente degli Amici, di Elisa Persico per l'Atalanta, di Michele Canini e Igor Budan, assediati da un nugolo di ragazzini in divisa, che li hanno tempestati di domande e richieste di foto e autografi. Michele e Igor si sono prestati in maniera encomiabile.

«Anche a Cagliari - rivela Canini - l'incontro con i tifosi era un momento emozionante. Certo qui, per uno come me che viene dai campi di Zingonia, la faccenda ha un altro spessore. Ma il piacere di condividere una serata rimane sempre». «Non ho ancora capito perché a Palermo - ribatte Budan - le visite ai club non avvenissero quasi mai. Per me che ero stato abituato, nella precedente esperienza atalantina, a questi appuntamenti così carichi di affetto, sembrava davvero inconcepibile».

L'oratorio è molto bello, con un campo in sintetico e la riutilizzazione di una chiesa sconsacrata. A fare gli onori di casa, oltre naturalmente a Selini, impeccabile, c'erano don Alberto, il giovane sacerdote direttore dell'oratorio, e Angelo Austoni, presidente sia della Polisportiva che del neonato Club, entrambi presentati da Andrea Pandolfi, allenatore telgatese dei Pulcini nerazzurri. Sul palco anche la famiglia di Gildo Orlandini, calciatore degli Amatori Telgate prematuramente scomparso, compagno di squadra di Selini e di Lele Messina, al quale è stato intitolato il Club.

Nella prima parte della serata i protagonisti sono stati i ragazzini, che hanno bersagliato Canini e Budan con una raffica di domande, anche irriverenti («Quante autoreti avete fatto?» e ancora «Guadagnate tanti soldi?»), toccando il vertice con un «Ma quello lì con voi è Biondini?», giocando sulla somiglianza del centrocampista con don Alberto, divertito per primo tra l'ilarità generale. Dopo un ricco buffet, curato da Marcello Ferri, il classico taglio della torta e il brindisi beneaugurante.

E mentre Marino Lazzarini ringraziava e formulava gli auguri, sul tavolo delle iscrizioni c'era già la fila per arrivare in poco tempo a quota trecento. Un bel punto di partenza per questo Club di piccoli e grandi Amici.

Pier Carlo Capozzi

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