Comark, errori e sfortuna?
Lasciamo perdere che è meglio

Dalla puntualizzazione di Adriano Vertemati, riportata sulla nostra edizione cartacea, si deduce che l'undicesima sconfitta di fila, subita mercoledì scorso dalla Comark, a Castelletto Ticino, è stata determinata da un'errata decisione degli arbitri.

«Perego è intervenuto su una conclusione di Simoncelli; Reati ha recuperato palla facendosela soffiare dallo stesso Simoncelli che poi ha avuto un contatto sempre con Perego. L'arbitro ha fischiato un fallo anti sportivo a Perego per un contatto di gioco, che nulla aveva di contrario allo spirito sportivo».

Dalla puntualizzazione di Adriano Vertemati, riportata sulla nostra edizione cartacea, si deduce che l'undicesima sconfitta di fila, subita mercoledì scorso dalla Comark, a Castelletto Ticino, è stata determinata da un'errata decisione degli arbitri.

Perché, allora, allarmarsi se capitan Reati e compagni zoppicano in campo esterno da ben cinque mesi? Se poi dovessimo riproporre che in precedenti dichiarazioni «virgolettate» l'allenatore milanese aveva tirato in ballo pure la sfortuna non ci sarebbe nemmeno da prendere in esame il problema.

Peccato, però, che avanti di questo passo l'obiettivo dei playoff, dichiarato assennatamente dalla società, è a forte rischio, così come, di conseguenza, la conferma a Treviglio dello sponsor principale.

Tornando a Castelletto, è vero che l'intervento dei direttori di gara su Perego è stato quanto meno discutibile ma da qui ad archiviare l'ennesima battuta a vuoto della squadra, lontana dal PalaFacchetti, ce ne vuole. Senza contare, inoltre, che l'interpretazione di Vertemati potrebbe costituire un alibi per i giocatori.

Auspicabile, in casi come questi, chiedere ausilio all'esperto general manager Euclide Insogna. A lui, ad esempio, il compito di riportare il tutto su binari più costruttivi. Al termine della regular season mancano sei turni, l'equivalente di dodici punti in palio. La corsa al quarto posto è ancora possibile disponendo di un roster qualitativo e completo.

A patto che l'incubo trasferta venga esorcizzato lasciando rigorosamente perdere arbitri e sfortuna. E non lo diciamo da adesso!

Arturo Zambaldo

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