Comark, c'è da battere Bari
per rincorrere l'obiettivo playoff

«Vincere domenica al PalaFacchetti contro il Bari è per la Comark un imperativo categorico. Ad esigerlo è l'obiettivo-playoff da coronare con successo senza alcun giro di parole. Oggi come oggi siamo distanziati dal quarto posto soltanto di un paio di lunghezze».

«Vincere domenica al PalaFacchetti contro il Bari è per la Comark un imperativo categorico. Ad esigerlo è l'obiettivo-playoff da coronare con successo senza alcun giro di parole. Oggi come oggi siamo distanziati dal quarto posto soltanto di un paio di lunghezze quando mancano sei turni alla conclusione della regular season. D'obbligo sarà, poi, interrompere l'interminabile striscia di sconfitte maturate, dall'inizio di novembre, in trasferta».

Più chiaro di così, lo sponsor-tifoso Massimo Lentsch non avrebbe potuto proprio essere nel presentare Comark Treviglio-Bari, in programma domenica 7, a Treviglio (si inizia alle alle 17). Comark, dunque, che deve vincere a tutti i costi per rimediare all'ultimo ko subìto a Castelletto Ticino.

Come si sarà notato, Lentsch non ha tirato in ballo sfortuna o arbitraggio avverso denunciati, invece, da altri nel tentativo di rendere, forse, meno amara l'undicesima battuta a vuoto esterna di fila di capitan Reati e compagni, nella settimana che ha preceduto le festività pasquali.

In altri termini nessun alibi per squadra e allenatore ma unicamente considerazioni che dovrebbero servire da stimolo ai diretti interessati. Bari insegue in graduatoria il team orobico di due punti. Un'avversaria, quindi, da affrontare con determinazione e raziocinio tecnico-tattico. A coach Adriano Vertemati il compito di ruotare al meglio i dieci titolari, possibilmente nessuno escluso.

Al pronti-via saranno privilegiati Ferrarese, Reati, Perego, Pederzini e Raminelli. Poi, però, piena fiducia a Cazzolato e Maspero (considerarli «cambi» sarebbe oltremodo riduttivo) e ai giovani ma ormai vaccinati Carnovali, Molinaro e Tomasini. Nel match dell' andata prevalsero i locali con un scarto di tre punti al termine di quaranta minuti giocati all'insegna di uno spettacolare equilibrio.

Arturo Zambaldo

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